“Il regime d’ambito nel settore del gas: verso la chiusura di un mercato liberalizzato”, nota a T.A.R. Lombardia, Sez. I, ord. 15 febbraio 2012, n. 539

La nota concerne la questione di legittimità costituzionale sollevata nel corso di un giudizio amministrativo in relazione all’art. 24, comma 4, d.lgs. 93/2011 che esprime il divieto di procedere a nuove gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas prima dell’avvio del regime d’ambito caratterizzato da una gara unica per aggregazione di comuni. Con l’ordinanza a quo si sollecita un sindacato di costituzionalità a norme interposte per eccesso di delega, ma si sarebbe forse potuto diversamente censurare la disposizione impugnata per la sua potenziale portata anticoncorrenziale. Lo scritto dà una propria lettura dell’impostazione seguita nel provvedimento di rimessione. Si riflette, in particolare, sulla valenza trasversale della disciplina che pertiene sia alla materia energetica sia alla tutela della concorrenza, in ciò proponendo che la consolidata teoria dei punti di equilibrio – strumento tradizionalmente adoperato per indagare se gli interventi legislativi in materie trasversali disattendano il riparto delle competenze stabilito dall’art. 117 Cost. o comprimano indebitamente valori di rilevanza giuridica – venga calata in una prospettiva concreta che, anche alla luce della giurisprudenza europea, sembra la più adeguata a vagliare la ragionevolezza di una data disposizione - non a priori ma – tenuto conto di circostanze obiettive. Si riflette altresì sulle possibili criticità correlate all’organizzazione sovracomunale degli affidamenti – se imposta come obbligatoria anziché rimessa ad una libera scelta – sia rispetto al processo di liberalizzazione del mercato sia sul piano delle competenze funzionali degli enti locali.