L’archeologia del sapere, così come derivata da Barone dalla prospettiva foucaultiana (Barone, 2019), porta ad un’operazione di scavo rispetto alle documentazioni socio-educative. Essa ci pone in contatto con una complessa stratigrafia discorsiva, rievocante il potere e l’autorità orientatrice dello sguardo pedagogico e educativo operata da saperi forti, quali quello medico-psichiatrico e l’approccio diagnostico in psicologia. Questo genere di discorsi conduce alla strutturazione di una memoria dell’altro come deviante, anormale, folle. Dunque, come possono il discorso pedagogico, e quello educativo, dialogare con l’alterità? Tramite quella che abbiamo visto essere la traduzione formativa (Cappa, 2020) e la sua capacità, come metodologia, di portare alla luce un discorso architettonico (Eco, 1968) in grado di rapportarsi all’archeologia del silenzio, tramite cui ci è stata per lungo tempo consegnata la follia (Foucault, 1963.).
Facciocchi, M. (2024). Tradurre l'anormale in reale: il discorso architettonico. In P. Barone (a cura di), Non esistono scritture innocenti. L'approccio clinico archeologico alle scritture professionali. Milano : Franco Angeli.
Tradurre l'anormale in reale: il discorso architettonico
Facciocchi, M
2024
Abstract
L’archeologia del sapere, così come derivata da Barone dalla prospettiva foucaultiana (Barone, 2019), porta ad un’operazione di scavo rispetto alle documentazioni socio-educative. Essa ci pone in contatto con una complessa stratigrafia discorsiva, rievocante il potere e l’autorità orientatrice dello sguardo pedagogico e educativo operata da saperi forti, quali quello medico-psichiatrico e l’approccio diagnostico in psicologia. Questo genere di discorsi conduce alla strutturazione di una memoria dell’altro come deviante, anormale, folle. Dunque, come possono il discorso pedagogico, e quello educativo, dialogare con l’alterità? Tramite quella che abbiamo visto essere la traduzione formativa (Cappa, 2020) e la sua capacità, come metodologia, di portare alla luce un discorso architettonico (Eco, 1968) in grado di rapportarsi all’archeologia del silenzio, tramite cui ci è stata per lungo tempo consegnata la follia (Foucault, 1963.).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.