Anche se i sistemi alimentari sono responsabili di un terzo delle emissioni globali di gas serra antropogenici, nelle politiche per la transizione ecologica l’alimentazione viene spesso relegata in una posizione marginale. Anche quando se ne parla, il tema principale sembra essere quello relativo alla riduzione delle emissioni di gas serra, in relazione ai consumi energetici, mentre ha un peso climatico decisamente elevato anche ciò che si mangia, e in particolare l’alimentazione a base di carne. Il paper si propone di indagare come la cultura alimentare si articoli in relazione al cambiamento climatico, domandandosi in particolare se i sostituti della carne e l’introduzione di alimenti ‘nuovi’ (insetti, alghe) debbano diventare ‘normali’ per ridurre l’impatto climatico delle abitudini alimentari convenzionali. Le conseguenze economiche e occupazionali, oltre che paesistiche, di questa transizione proteica e, quindi, dell’abbandono dell’allevamento e del mutamento delle colture rimangono ancora tutte da investigare.
Dell'Agnese, E., SCHMIDT MULLER DI FRIEDBERG, M. (2023). Oltre la carne? Insostenibilità alimentari, (possibili) transizioni proteiche e paesaggi del futuro. RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA(4), 73-90 [10.3280/rgioa4-2023oa16849].
Oltre la carne? Insostenibilità alimentari, (possibili) transizioni proteiche e paesaggi del futuro
dell'Agnese, ECo-primo
;Schmidt Muller di FriedbergCo-primo
2023
Abstract
Anche se i sistemi alimentari sono responsabili di un terzo delle emissioni globali di gas serra antropogenici, nelle politiche per la transizione ecologica l’alimentazione viene spesso relegata in una posizione marginale. Anche quando se ne parla, il tema principale sembra essere quello relativo alla riduzione delle emissioni di gas serra, in relazione ai consumi energetici, mentre ha un peso climatico decisamente elevato anche ciò che si mangia, e in particolare l’alimentazione a base di carne. Il paper si propone di indagare come la cultura alimentare si articoli in relazione al cambiamento climatico, domandandosi in particolare se i sostituti della carne e l’introduzione di alimenti ‘nuovi’ (insetti, alghe) debbano diventare ‘normali’ per ridurre l’impatto climatico delle abitudini alimentari convenzionali. Le conseguenze economiche e occupazionali, oltre che paesistiche, di questa transizione proteica e, quindi, dell’abbandono dell’allevamento e del mutamento delle colture rimangono ancora tutte da investigare.File | Dimensione | Formato | |
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