Il patrimonio culturale in sé è costruito sulla natura ciclica della reiterazione. Spesso sono delle attività ripetitive che, in ogni interazione, segnano un nuovo punto di partenza da cui continuare il processo comunicazionale di memoria collettiva. A questo proposito, TrasiMemo: Banca della Memoria del Trasimeno (Paciano, PG) si configura come un progetto aperto, dove la salvaguardia del patrimonio è affidata agli artigiani coautori e ai partecipanti che si impegnano nelle attività proposte durante l'anno. Durante i dieci anni di attività del progetto anche nella sua sede espositiva a Palazzo Baldeschi, il rinnovo ciclico delle attività in programma, ovvero i laboratori esperienziali e le iniziative autogestite, sono un invito aperto a partecipare nella creazione di nuove iterazioni del patrimonio che, nella loro performatività, rappresentano il rinnovamento delle memorie locali. In questo senso, questa proposta è incentrata su due pratiche collaborative che permettono di approfondire sulla performatività del patrimonio. Da una parte, le attività strutturate come il laboratorio tessile creano spazi di condivisione della memoria collettiva attraverso la materialità del tessuto. Tutte le attività convergono sull'attivazione di processi artigianali in cui le conoscenze precedenti relative alla materialità del laboratorio vengono attivate sotto la guida di un artigiano, che accompagna ai partecipanti dentro una dinamica di performance inteso come un raduno irrepetibile. Da un’altra parte, le attività autogestite come il giardinaggio si basano sulle competenze già presenti di floricoltura e sul lavoro autonomo dei partecipanti poiché non sono guidate da un esperto. Queste due dinamiche di lavoro rappresentano la base per riflettere su come la performatività del patrimonio si fonda nella convergenza di un numero limitato di persone che creano uno spazio in cui il punto di arrivo non è più la materialità, ma la condivisione esperienziale. Attraverso la nozione di performance e patrimonio da Laurajane Smith e arte partecipativo di Claire Bishop, si propone un’analisi interdisciplinare dove l’idea di estetica relazionale può essere applicata al lavoro etnografico svolto nel contesto di una ricerca partecipativa. Focalizzando l’attenzione nella attivazione degli spazi museali dentro una dinamica di performance e collaborazione, è possibile visualizzare come i processi di memoria collettiva associati all'artigianato si avviano attraverso un percorso continuo di partecipazione e condivisione dei saperi locali.

Ordonez Avila, M. (2023). Performatività e saperi locali: processi partecipativi di memoria collettiva osservati da una prospettiva interdisciplinare. Intervento presentato a: XI Convegno SIAA 2023: Usi Sociali dell’Antropologia: Patrimoni, Salute, Territori, Perugia, Italia.

Performatività e saperi locali: processi partecipativi di memoria collettiva osservati da una prospettiva interdisciplinare

Ordonez Avila, MdC
2023

Abstract

Il patrimonio culturale in sé è costruito sulla natura ciclica della reiterazione. Spesso sono delle attività ripetitive che, in ogni interazione, segnano un nuovo punto di partenza da cui continuare il processo comunicazionale di memoria collettiva. A questo proposito, TrasiMemo: Banca della Memoria del Trasimeno (Paciano, PG) si configura come un progetto aperto, dove la salvaguardia del patrimonio è affidata agli artigiani coautori e ai partecipanti che si impegnano nelle attività proposte durante l'anno. Durante i dieci anni di attività del progetto anche nella sua sede espositiva a Palazzo Baldeschi, il rinnovo ciclico delle attività in programma, ovvero i laboratori esperienziali e le iniziative autogestite, sono un invito aperto a partecipare nella creazione di nuove iterazioni del patrimonio che, nella loro performatività, rappresentano il rinnovamento delle memorie locali. In questo senso, questa proposta è incentrata su due pratiche collaborative che permettono di approfondire sulla performatività del patrimonio. Da una parte, le attività strutturate come il laboratorio tessile creano spazi di condivisione della memoria collettiva attraverso la materialità del tessuto. Tutte le attività convergono sull'attivazione di processi artigianali in cui le conoscenze precedenti relative alla materialità del laboratorio vengono attivate sotto la guida di un artigiano, che accompagna ai partecipanti dentro una dinamica di performance inteso come un raduno irrepetibile. Da un’altra parte, le attività autogestite come il giardinaggio si basano sulle competenze già presenti di floricoltura e sul lavoro autonomo dei partecipanti poiché non sono guidate da un esperto. Queste due dinamiche di lavoro rappresentano la base per riflettere su come la performatività del patrimonio si fonda nella convergenza di un numero limitato di persone che creano uno spazio in cui il punto di arrivo non è più la materialità, ma la condivisione esperienziale. Attraverso la nozione di performance e patrimonio da Laurajane Smith e arte partecipativo di Claire Bishop, si propone un’analisi interdisciplinare dove l’idea di estetica relazionale può essere applicata al lavoro etnografico svolto nel contesto di una ricerca partecipativa. Focalizzando l’attenzione nella attivazione degli spazi museali dentro una dinamica di performance e collaborazione, è possibile visualizzare come i processi di memoria collettiva associati all'artigianato si avviano attraverso un percorso continuo di partecipazione e condivisione dei saperi locali.
abstract + slide
Artigianato; Patrimonio Immateriale; Performance; Tessitura; Giardinaggio; TrasiMemo
Italian
XI Convegno SIAA 2023: Usi Sociali dell’Antropologia: Patrimoni, Salute, Territori
2023
2023
none
Ordonez Avila, M. (2023). Performatività e saperi locali: processi partecipativi di memoria collettiva osservati da una prospettiva interdisciplinare. Intervento presentato a: XI Convegno SIAA 2023: Usi Sociali dell’Antropologia: Patrimoni, Salute, Territori, Perugia, Italia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/457884
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