Il Myocastor coypus (nutria) è considerata una delle più diffuse specie alloctone presenti in Italia. L’identità del mammifero roditore è stata delineata a partire da resoconti scientifici, cultura popolare e leggende metropolitane che ne hanno sancito l’immagine problematica e aliena. A partire da questi assunti, la nutria diventa un’utile “cartina di tornasole” per far emergere diverse riflessioni sul ruolo degli animali in città e chiavi di lettura sulla politica urbana. Se è vero che il quadro ideologico occidentale moderno può essere ricondotto ad un sistema gerarchico di dualismi normativi di “alterità e negazione” il cui vertice è dominato dalla contrapposizione cultura/natura; è di fatto possibile affermare che lo spazio urbano ne rappresenta la sua maggior esemplificazione geografica. In accordo con tale concezione, la città è senza dubbio l’ambiente in cui si manifesta esplicitamente l’iter di addomesticamento perpetuato dall’uomo sulla natura che, redigendo spazi consoni e marginalizzandola ai lati della strada, disciplina la partecipazione di tutti gli esseri che vivono in essa. In effetti le pratiche di urbanizzazione sono organizzate tenendo in considerazione la sola presenza umana e processando in un continuum di esclusione/inclusione- utilità/inutilità la vita animale in città. Ciò nonostante, gli animali urbani si inseriscono all’interno di questo schema di purificazione tipico della modernità profanandone la sua rigida struttura. È in questa cornice argomentativa che il discorso si muove, dapprima con l’obiettivo di ricostruire i diversi tasselli dell’Animal Geography e successivamente, cuore dello studio, illustrare la proposta empirica di Cascina Martesana e del Parco Martiri della Libertà Iracheni Vittime del Terrorismo a Milano (nota per la presenza di nutrie) come esempio per esaminare la relazione animale-umano- spazio. Il fine ultimo di questa indagine è di integrare gli animali nell’analisi della città, riconoscendoli come partecipanti attivi nella costruzione dello spazio urbano.
Fanto', M. (2021). Are we to say that an urban coypus is included or excluded, because it deliberately utilises city spaces even if humans do not want it to?. In Geografie in movimento - Moving Geographies. Padova 2021 - XXXIII Congresso Geografico Italiano Padova, 8-13 settembre 2021 (pp. 158-163). Padova : CLEUP.
Are we to say that an urban coypus is included or excluded, because it deliberately utilises city spaces even if humans do not want it to?
Fanto', M
2021
Abstract
Il Myocastor coypus (nutria) è considerata una delle più diffuse specie alloctone presenti in Italia. L’identità del mammifero roditore è stata delineata a partire da resoconti scientifici, cultura popolare e leggende metropolitane che ne hanno sancito l’immagine problematica e aliena. A partire da questi assunti, la nutria diventa un’utile “cartina di tornasole” per far emergere diverse riflessioni sul ruolo degli animali in città e chiavi di lettura sulla politica urbana. Se è vero che il quadro ideologico occidentale moderno può essere ricondotto ad un sistema gerarchico di dualismi normativi di “alterità e negazione” il cui vertice è dominato dalla contrapposizione cultura/natura; è di fatto possibile affermare che lo spazio urbano ne rappresenta la sua maggior esemplificazione geografica. In accordo con tale concezione, la città è senza dubbio l’ambiente in cui si manifesta esplicitamente l’iter di addomesticamento perpetuato dall’uomo sulla natura che, redigendo spazi consoni e marginalizzandola ai lati della strada, disciplina la partecipazione di tutti gli esseri che vivono in essa. In effetti le pratiche di urbanizzazione sono organizzate tenendo in considerazione la sola presenza umana e processando in un continuum di esclusione/inclusione- utilità/inutilità la vita animale in città. Ciò nonostante, gli animali urbani si inseriscono all’interno di questo schema di purificazione tipico della modernità profanandone la sua rigida struttura. È in questa cornice argomentativa che il discorso si muove, dapprima con l’obiettivo di ricostruire i diversi tasselli dell’Animal Geography e successivamente, cuore dello studio, illustrare la proposta empirica di Cascina Martesana e del Parco Martiri della Libertà Iracheni Vittime del Terrorismo a Milano (nota per la presenza di nutrie) come esempio per esaminare la relazione animale-umano- spazio. Il fine ultimo di questa indagine è di integrare gli animali nell’analisi della città, riconoscendoli come partecipanti attivi nella costruzione dello spazio urbano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.