Sulle appropriazioni filosofico-politiche del religioso. Ermeneutica ed etica del pluralismo fra Vattimo e Pareyson

The debate over the boundaries between religion and democracy has become contested territory. The Rawlsian public reason model has been for long the main philosophical framework and, in dialogue with it, Habermas advocated the translation of religious reasons into secular formulations. In contrast, Laclau and Mouffe advanced an agonistic understanding of democracy that rejects the focus on public justification and highlights the importance of religious symbolic repertoires in the political processes of collective identification. Gianni Vattimo has articulated a post-foundational understanding of democracy and religion that eludes this polarization. While both public reason and populist theorists rely on an understanding of secularization as a process that delivers semantic and symbolic resources to be appropriated to the democratic process, in Vattimo’s hermeneutics of secularization the salient political significance of religion is the ethical move that becomes available in response to the kenotic event of Christian secularization: a radical practice of charity that establishes a deeply pluralistic community. This primacy of plurality is prepared in XX century Italian hermeneutics by Luigi Pareyson’s Truth and Interpretation. The Pareysonian distinction between revelatory and ideological thinking preserves the irreducibly pluralistic potential of symbolic language by resisting both its conceptual reductions and its hegemonic appropriations. By building on these Pareysonian categories, Vattimo’s hermeneutics of secularization effectively frames the anti-pluralist implications of current populist phenomena while also envisioning a legitimate political space for religious expressions. Vattimo’s inquiry, however, still underappreciates that across different religious traditions the search of truth may present itself in valuable non-authoritarian forms. In this sense, Pareyson’s original pluralistic understanding of truth may provide a better conceptual framework for instances of interreligious and intercultural dialogue where questions of truth remain central.

Il dibattito sui confini tra religione e democrazia è diventato un territorio conteso. Il modello di ragione pubblica rawlsiano è stato a lungo il principale quadro filosofico e, in dialogo con esso, Habermas ha sostenuto la traduzione delle ragioni religiose in formulazioni secolari. Al contrario, Laclau e Mouffe hanno avanzato una concezione agonistica della democrazia che rifiuta l'attenzione alla giustificazione pubblica e sottolinea l'importanza dei repertori simbolici religiosi nei processi politici di identificazione collettiva. Gianni Vattimo ha articolato una comprensione post-fondativa della democrazia e della religione che sfugge a questa polarizzazione. Mentre sia la ragione pubblica che i teorici populisti si basano su una comprensione della secolarizzazione come processo che fornisce risorse semantiche e simboliche di cui appropriarsi nel processo democratico, nell'ermeneutica della secolarizzazione di Vattimo il significato politico saliente della religione è la mossa etica che diventa disponibile in risposta all'evento kenotico della secolarizzazione cristiana: una pratica radicale di carità che stabilisce una comunità profondamente pluralista. Questo primato della pluralità è preparato nell'ermeneutica italiana del XX secolo da Verità e interpretazione di Luigi Pareyson. La distinzione pareysoniana tra pensiero rivelativo e ideologico preserva il potenziale irriducibilmente pluralistico del linguaggio simbolico, resistendo sia alle sue riduzioni concettuali sia alle sue appropriazioni egemoniche. Basandosi su queste categorie pareysoniane, l'ermeneutica della secolarizzazione di Vattimo inquadra efficacemente le implicazioni antipluraliste degli attuali fenomeni populisti, immaginando al contempo uno spazio politico legittimo per le espressioni religiose. L'indagine di Vattimo, tuttavia, non tiene conto del fatto che nelle diverse tradizioni religiose la ricerca della verità può presentarsi in forme non autoritarie di grande valore. In questo senso, l'originale comprensione pluralistica della verità di Pareyson può fornire un quadro concettuale migliore per le istanze di dialogo interreligioso e interculturale in cui le questioni di verità rimangono centrali.