Distaccandosi da modelli tecnici o specialistici dell’orientamento, il saggio propone di vedere l’orientamento come l’esercizio di un’attenzione pedagogica costante che si concretizza nel modo in cui i diversi ambienti educativi e formativi – formali, non formali e informali – riescono a connettere contenuti ed esperienze che li contraddistinguono con i percorsi esistenziali e formativi delle persone. Ciò significa creare anche le condizioni perché ciascuno/a possa costruire le proprie traiettorie esistenziali, facendo in qualche modo “sintesi” dei propri vissuti ed elaborandone riflessivamente significato e senso, e, allo stesso tempo, contribuendo al cambiamento di quegli stessi ambienti. Da questo punto di vista, l’orientamento necessita di competenze professionali solide e specificamente pedagogiche. Tuttavia, coltivare ed esercitare queste competenze sembra esporre i professionisti dell’educazione a sfide e criticità che appartengono strutturalmente ai contesti educativi e formativi attuali, relative a: il rapporto tra la formazione iniziale delle figure educative e formative e il mondo del lavoro educativo e formativo; alla presenza, nelle scuole, nei servizi, nei contesti formativi, di logiche molto lontane dal valorizzare tali competenze; allo scarso riconoscimento professionale di educatori ed educatrici.
Palmieri, C. (2023). L’orientamento come competenza professionale, tra formazione e lavoro nei contesti educativi. Elementi di criticità. In M. Fabbri, P. Malavasi, A. Rosa, I. Vannini (a cura di), Sistemi educativi, orientamento, lavoro. Sessione plenaria e Sessioni parallele (pp. 382-386). Lecce : Pensa Multimedia.
L’orientamento come competenza professionale, tra formazione e lavoro nei contesti educativi. Elementi di criticità
Palmieri, C
2023
Abstract
Distaccandosi da modelli tecnici o specialistici dell’orientamento, il saggio propone di vedere l’orientamento come l’esercizio di un’attenzione pedagogica costante che si concretizza nel modo in cui i diversi ambienti educativi e formativi – formali, non formali e informali – riescono a connettere contenuti ed esperienze che li contraddistinguono con i percorsi esistenziali e formativi delle persone. Ciò significa creare anche le condizioni perché ciascuno/a possa costruire le proprie traiettorie esistenziali, facendo in qualche modo “sintesi” dei propri vissuti ed elaborandone riflessivamente significato e senso, e, allo stesso tempo, contribuendo al cambiamento di quegli stessi ambienti. Da questo punto di vista, l’orientamento necessita di competenze professionali solide e specificamente pedagogiche. Tuttavia, coltivare ed esercitare queste competenze sembra esporre i professionisti dell’educazione a sfide e criticità che appartengono strutturalmente ai contesti educativi e formativi attuali, relative a: il rapporto tra la formazione iniziale delle figure educative e formative e il mondo del lavoro educativo e formativo; alla presenza, nelle scuole, nei servizi, nei contesti formativi, di logiche molto lontane dal valorizzare tali competenze; allo scarso riconoscimento professionale di educatori ed educatrici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.