Didattica dell'italiano L2: valorizzare la lingua madre degli studenti nel processo di acquisizione linguistica

Come indicato dall'articolo 165 del TFUE, la conservazione e la salvaguardia della diversità linguistica europea è un valore fondamentale della società europea. Visto l’aumento dei flussi migratori, che ha arricchito il panorama linguistico internazionale e nazionale, tale articolo pare ancora più fondamentale: alle minoranze linguistiche storiche dell’Italia, quali gli arbëreshë, i greci, i ladini, ecc. (MIUR, 2006) si sono aggiunte nuove comunità alloglotte provenienti dall’Africa, dal Sud-est asiatico e dall’Europa orientale. Le minoranze linguistiche devono essere accolte e tutelate in quanto tale processo promuove l’accesso all’istruzione e contribuisce all’acquisizione della seconda lingua (Hall, Cook, 2012). Pertanto, l'ipotesi che le lingue seconde siano meglio insegnate e apprese senza l'uso della lingua degli studenti pare fallace (Wahlstrom, 2015), in quanto il riconoscimento del capitale linguistico individuale e il suo uso come trampolino di lancio per l'acquisizione di competenze nella lingua della scuola producono esiti accademici migliori (Moinolnolki, Han, 2017). Tuttavia, quali sono le strategie di valorizzazione della lingua materna che possono essere sfruttate per incentivare l’acquisizione della lingua seconda? Attraverso una ricerca esplorativa di tipo qualitativo (Creswell, 2009), questo articolo si propone di mostrare alcune osservazioni empiriche e teoriche iniziali derivanti da un anno di lavoro sul campo. Presso il servizio ABC del Quartiere, 5 ragazze arabofone sono state coinvolte in un processo di alfabetizzazione in italiano che valorizzava la loro lingua madre. In conclusione, dall'osservazione partecipante e dall’analisi del materiale testuale prodotto dalle partecipanti, si ipotizza che la valorizzazione della lingua prima nel processo di scrittura di storie brevi abbia favorito uno spazio di benessere e incoraggiato la produzione scritta autonoma delle ragazze.