Nel dibattito nato intorno alla crisi dei partiti politici emergono ciclicamente proposte relative all’introduzione di una disciplina legislativa degli stessi. Questo contributo indaga su un elemento poco considerato nella discussione intorno alla legittimità e all’opportunità dell’introduzione di una legge sui partiti: lo stretto rapporto tra la loro l’organizzazione e la loro l’identità politica. Un legame indistricabile, anche se a volte poco percepito o quanto meno poco evidenziato, che ostacola l’imposizione di regole organizzative: rende difficile operare una razionalizzazione generalizzata della forma-partito senza pregiudicare la necessaria autonomia e libertà di cui devono godere i partiti in un sistema pluralista e di democrazia aperta come quello italiano. Il cammino che deve intraprendere una legge che intervenga sull’organizzazione interna dei partiti è dunque complesso e tortuoso: non esiste un modello unitario di partito e non esiste il modo per uniformare le diverse strutture senza modificarne l’identità. Nell’attuale contesto politico, così liquido e polimorfico, un intervento dello Stato sull’organizzazione partitica rischia di portare all’esclusione, alla discriminazione o alla non sopravvivenza di partiti originariamente incompatibili con i modelli organizzativi imposti.
Galbusera, M. (2023). Identità come organizzazione: i partiti politici e la sfida della loro democratizzazione. RIVISTA AIC, 2023(4), 40-55.
Identità come organizzazione: i partiti politici e la sfida della loro democratizzazione
Galbusera, M.
2023
Abstract
Nel dibattito nato intorno alla crisi dei partiti politici emergono ciclicamente proposte relative all’introduzione di una disciplina legislativa degli stessi. Questo contributo indaga su un elemento poco considerato nella discussione intorno alla legittimità e all’opportunità dell’introduzione di una legge sui partiti: lo stretto rapporto tra la loro l’organizzazione e la loro l’identità politica. Un legame indistricabile, anche se a volte poco percepito o quanto meno poco evidenziato, che ostacola l’imposizione di regole organizzative: rende difficile operare una razionalizzazione generalizzata della forma-partito senza pregiudicare la necessaria autonomia e libertà di cui devono godere i partiti in un sistema pluralista e di democrazia aperta come quello italiano. Il cammino che deve intraprendere una legge che intervenga sull’organizzazione interna dei partiti è dunque complesso e tortuoso: non esiste un modello unitario di partito e non esiste il modo per uniformare le diverse strutture senza modificarne l’identità. Nell’attuale contesto politico, così liquido e polimorfico, un intervento dello Stato sull’organizzazione partitica rischia di portare all’esclusione, alla discriminazione o alla non sopravvivenza di partiti originariamente incompatibili con i modelli organizzativi imposti.File | Dimensione | Formato | |
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