Il patto di stabilità costituisce il principale meccanismo di coordinamento della finanza pubblica attraverso cui, a partire dal 1999, si definisce il concorso delle regioni e degli enti locali agli obiettivi di riduzione del debito e dell'indebitamento assunti dallo Stato italiano a livello europeo. Data l'importanza dei risultati per i conti pubblici nazionali, di recente sono state introdotte specifiche sanzioni finalizzate a disincentivare i comportamenti elusivi del patto di stabilità (Decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, articolo 20, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111). Il controllo sull'elusione, oltre ai compiti della Corte dei Conti, richiede prima di tutto un significativo contributo da parte del Collegio dei revisori degli enti locali nell'attività di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione. Inoltre, a partire dal 2013 gli obiettivi del patto di stabilità saranno estesi anche ai piccoli comuni e ciò renderà ancora più decisiva la collaborazione del revisore nelle verifiche di congruità, attendibilità e coerenza dei bilanci. Il presente articolo, attraverso l'analisi delle finalità e degli aspetti contabili del patto di stabilità, intende fornire un contributo economico-aziendale su tale argomento e individuare le relative implicazioni per l'attività di vigilanza e controllo.

Guarini, E. (2012). Il patto di stabilità negli enti locali: profili contabili e implicazioni per l'attività di controllo. IL CONTROLLO NELLE SOCIETÀ E NEGLI ENTI, 6.

Il patto di stabilità negli enti locali: profili contabili e implicazioni per l'attività di controllo

GUARINI, ENRICO
2012

Abstract

Il patto di stabilità costituisce il principale meccanismo di coordinamento della finanza pubblica attraverso cui, a partire dal 1999, si definisce il concorso delle regioni e degli enti locali agli obiettivi di riduzione del debito e dell'indebitamento assunti dallo Stato italiano a livello europeo. Data l'importanza dei risultati per i conti pubblici nazionali, di recente sono state introdotte specifiche sanzioni finalizzate a disincentivare i comportamenti elusivi del patto di stabilità (Decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, articolo 20, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111). Il controllo sull'elusione, oltre ai compiti della Corte dei Conti, richiede prima di tutto un significativo contributo da parte del Collegio dei revisori degli enti locali nell'attività di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione. Inoltre, a partire dal 2013 gli obiettivi del patto di stabilità saranno estesi anche ai piccoli comuni e ciò renderà ancora più decisiva la collaborazione del revisore nelle verifiche di congruità, attendibilità e coerenza dei bilanci. Il presente articolo, attraverso l'analisi delle finalità e degli aspetti contabili del patto di stabilità, intende fornire un contributo economico-aziendale su tale argomento e individuare le relative implicazioni per l'attività di vigilanza e controllo.
Articolo in rivista - Articolo scientifico
enti locali; patto di stabilità; contabilità pubblica; vigilanza e controllo; revisione
Italian
2012
6
none
Guarini, E. (2012). Il patto di stabilità negli enti locali: profili contabili e implicazioni per l'attività di controllo. IL CONTROLLO NELLE SOCIETÀ E NEGLI ENTI, 6.
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