Questo capitolo ricostruisce il processo di liquefazione della categoria di Underground avvenuto a partire dalla seconda metà degli anni '90 del secolo scorso. Nei paesi occidentali della seconda metà del '900 l'Underground – quel territorio ibrido e difficilmente definibile nel quale si incontrano sottoculture e movimenti sociali – è stato una sfera sociale di primaria importanza per la produzione di linguaggi e pratiche che hanno nutrito la cultura Mainstream di un flusso ininterrotto di materia prima. Gli stimoli provenienti dall'Underground hanno contribuito in modo determinante alla costruzione della cultura come la conosciamo. Gli esempi più immediati sono quelli che legano le sottoculture giovanili alle grandi industrie musicali: i folksinger di protesta statunitensi degli anni '60 hanno portato la tradizione dei cantautori hobo ai vertici delle classifiche discografiche, mentre la diffusione a livello commerciale dell'Hip-Hop ha reso la musica dei giovani svantaggiati dei ghetti portoricani, afroamericani e jamaicani uno dei linguaggi più utilizzati nella musica pop di tutto il mondo. Ma l'Underground ha prodotto linguaggi e pratiche che sono divenuti importanti per ogni tipo di industria creativa, dalla moda, all'ICT1, alla pubblicità2. Nel corso degli anni'90, una serie di fenomeni di carattere economico, sociale, culturale e politico hanno portato alla progressiva normalizzazione della categoria di Underground, fino a renderla qualcosa di indefinito: un processo di integrazione che ha privato molti contesti della loro alterità, facendo transitare pratiche, linguaggi e percorsi professionali direttamente all'interno del mondo corporate. Allo stesso tempo, tuttavia, alcuni elementi cardine dell'Underground sono divenuti comuni nelle pratiche culturali una volta definite come Mainstream, andando a costruire un nuovo terreno di sperimentazione sociale. Il capitolo passa in rassegna le principali trasformazioni culturali, socio-tecniche e macro-economiche, analizzando il ruolo di tendenze come l'open innovation e le nuove forme di DIY nella liqefzione dell'Underground.

Niessen, B. (2013). Dall'underground al mainstream e ritorno. In A. Arvidsson, A. Giordano (a cura di), Societing Reloaded. Pubblici produttivi e innovazione sociale (pp. 215-232). Milano : Egea.

Dall'underground al mainstream e ritorno

NIESSEN, BERTRAM MARIA
2013

Abstract

Questo capitolo ricostruisce il processo di liquefazione della categoria di Underground avvenuto a partire dalla seconda metà degli anni '90 del secolo scorso. Nei paesi occidentali della seconda metà del '900 l'Underground – quel territorio ibrido e difficilmente definibile nel quale si incontrano sottoculture e movimenti sociali – è stato una sfera sociale di primaria importanza per la produzione di linguaggi e pratiche che hanno nutrito la cultura Mainstream di un flusso ininterrotto di materia prima. Gli stimoli provenienti dall'Underground hanno contribuito in modo determinante alla costruzione della cultura come la conosciamo. Gli esempi più immediati sono quelli che legano le sottoculture giovanili alle grandi industrie musicali: i folksinger di protesta statunitensi degli anni '60 hanno portato la tradizione dei cantautori hobo ai vertici delle classifiche discografiche, mentre la diffusione a livello commerciale dell'Hip-Hop ha reso la musica dei giovani svantaggiati dei ghetti portoricani, afroamericani e jamaicani uno dei linguaggi più utilizzati nella musica pop di tutto il mondo. Ma l'Underground ha prodotto linguaggi e pratiche che sono divenuti importanti per ogni tipo di industria creativa, dalla moda, all'ICT1, alla pubblicità2. Nel corso degli anni'90, una serie di fenomeni di carattere economico, sociale, culturale e politico hanno portato alla progressiva normalizzazione della categoria di Underground, fino a renderla qualcosa di indefinito: un processo di integrazione che ha privato molti contesti della loro alterità, facendo transitare pratiche, linguaggi e percorsi professionali direttamente all'interno del mondo corporate. Allo stesso tempo, tuttavia, alcuni elementi cardine dell'Underground sono divenuti comuni nelle pratiche culturali una volta definite come Mainstream, andando a costruire un nuovo terreno di sperimentazione sociale. Il capitolo passa in rassegna le principali trasformazioni culturali, socio-tecniche e macro-economiche, analizzando il ruolo di tendenze come l'open innovation e le nuove forme di DIY nella liqefzione dell'Underground.
Capitolo o saggio
Underground, mainstream, subculture, controculture, post-subculture, DIY, open innovation, remix, mixology
Italian
Societing Reloaded. Pubblici produttivi e innovazione sociale
Arvidsson, A; Giordano, A
feb-2013
978-88-238-3340-1
215
232
Niessen, B. (2013). Dall'underground al mainstream e ritorno. In A. Arvidsson, A. Giordano (a cura di), Societing Reloaded. Pubblici produttivi e innovazione sociale (pp. 215-232). Milano : Egea.
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