La Pace di Chiavenna è un evangelario attribuito stilisticamente e iconograficamente all'età ottoniana (950-1050). È composto da un telaio ligneo rivestito da lamine d'oro lavorate, gemme e smalti cloisonné, questi ultimi fissati alla struttura tramite un composto di cera d'api. Non sono state rinvenute notizie certe sull'esatta data di produzione dell'opera, anche se il lavoro più simile stilisticamente è l'evangelario dell'arcivescovo milanese Ariberto da Intimiano (1018-1045). Durante una campagna di restauro promossa dall'Università Cattolica è stato possibile estrarre due carote di legno dal telaio, un campione di cera da uno smalto, e una scheggia di legno da una croce posta sotto il rosone centrale della copertina. I campioni sono stati pretrattati ed analizzati con uno spettrometro di massa con acceleratore per essere datati con radiocarbonio AMS. Sui due campioni di legno provenienti dal telaio è stato possibile effettuare anche una calibrazione dendrocronologica wiggle-matching, essendo ben visibili gli anelli di separazione tra una zona di prelievo e l'altra. I risultati sono stati confrontati con analisi di tipo archeobotanico e palinologico. Nel lavoro vengono presentati risultati, commenti e conclusioni. In particolare verrà mostrato come tutte le analisi concorrono ad inserire l'opera in un contesto ottoniano, e a validare quindi la prima interpretazione stilistica effettuata sull'opera.
Maspero, F., Martini, M., Castelletti, L., Maggioni, C., Fedi, M. (2012). L’evangelario di Chiavenna: datazione di un'opera di età ottoniana. In Proceedings.
L’evangelario di Chiavenna: datazione di un'opera di età ottoniana
MASPERO, FRANCESCO;MARTINI, MARCO;
2012
Abstract
La Pace di Chiavenna è un evangelario attribuito stilisticamente e iconograficamente all'età ottoniana (950-1050). È composto da un telaio ligneo rivestito da lamine d'oro lavorate, gemme e smalti cloisonné, questi ultimi fissati alla struttura tramite un composto di cera d'api. Non sono state rinvenute notizie certe sull'esatta data di produzione dell'opera, anche se il lavoro più simile stilisticamente è l'evangelario dell'arcivescovo milanese Ariberto da Intimiano (1018-1045). Durante una campagna di restauro promossa dall'Università Cattolica è stato possibile estrarre due carote di legno dal telaio, un campione di cera da uno smalto, e una scheggia di legno da una croce posta sotto il rosone centrale della copertina. I campioni sono stati pretrattati ed analizzati con uno spettrometro di massa con acceleratore per essere datati con radiocarbonio AMS. Sui due campioni di legno provenienti dal telaio è stato possibile effettuare anche una calibrazione dendrocronologica wiggle-matching, essendo ben visibili gli anelli di separazione tra una zona di prelievo e l'altra. I risultati sono stati confrontati con analisi di tipo archeobotanico e palinologico. Nel lavoro vengono presentati risultati, commenti e conclusioni. In particolare verrà mostrato come tutte le analisi concorrono ad inserire l'opera in un contesto ottoniano, e a validare quindi la prima interpretazione stilistica effettuata sull'opera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.