L’emergenza, come ambito di prassi educativa, necessita di linguaggi e stili pedagogicamente fondati per rispondere in modo efficace e contestualizzato a problemi di grande rilevanza sociale e politica. Una lettura dell’immaginario emergenziale, consente di pensare metodologie partecipative, con linguaggi come quelli espressivi, performativi e partecipativi (Scardicchio, 2020; Antonacci, 2012; Antonacci & Rossoni, 2016) e stili come quelli comuni alle pedagogie critiche e radicali (Freire, 2011, 2014) alla stregua di apparati teorico pratici fondativi di una pluralità di pedagogie dell’emergenza. Il contributo tenterà di approfondire alcune immagini dell’emergenza salendo sulle spalle di giganti come Bloch e Freire, che guideranno un discorso sulla funzione dinamizzante della speranza come attitudine pedagogica per lavorare in contesti dove lo sguardo è rivolto a un domani migliore, e poi Dupuy, che con il concetto di tempo proiettato compie un’inversione nella relazione temporale, che può avere un impatto significativo per l’azione pedagogica
Antonacci, F. (2022). L’emergenza come urgenza di domani. Per una pedagogia della speranza nel tempo proiettato. In G. Annacontini, A. Vaccarelli, E. Zizioli (a cura di), Sesto atto. Prospettive per una pedagogia dell’emergenza (pp. 14-23). Bari : Progedit.
L’emergenza come urgenza di domani. Per una pedagogia della speranza nel tempo proiettato
Antonacci, F
2022
Abstract
L’emergenza, come ambito di prassi educativa, necessita di linguaggi e stili pedagogicamente fondati per rispondere in modo efficace e contestualizzato a problemi di grande rilevanza sociale e politica. Una lettura dell’immaginario emergenziale, consente di pensare metodologie partecipative, con linguaggi come quelli espressivi, performativi e partecipativi (Scardicchio, 2020; Antonacci, 2012; Antonacci & Rossoni, 2016) e stili come quelli comuni alle pedagogie critiche e radicali (Freire, 2011, 2014) alla stregua di apparati teorico pratici fondativi di una pluralità di pedagogie dell’emergenza. Il contributo tenterà di approfondire alcune immagini dell’emergenza salendo sulle spalle di giganti come Bloch e Freire, che guideranno un discorso sulla funzione dinamizzante della speranza come attitudine pedagogica per lavorare in contesti dove lo sguardo è rivolto a un domani migliore, e poi Dupuy, che con il concetto di tempo proiettato compie un’inversione nella relazione temporale, che può avere un impatto significativo per l’azione pedagogicaFile | Dimensione | Formato | |
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