Una buona tenuta cognitiva è fondamentale nella vita di tutti i giorni e, rispetto al passato, l'età dei lavoratori è di molto aumentata, insieme alla probabilità di andare incontro a deterioramento cognitivo. Con il passare dell'età, infatti, si assiste a un calo delle capacità cognitive, ed in particolare di memoria, attenzione, flessibilità, nonché delle capacità di ragionamento, che riducono il livello di funzionamento dell'individuo. Con l'invecchiamento dei lavoratori si è palesata la necessità di una valutazione precoce del livello di funzionalità cognitiva in vista di interventi preventivi e riabilitativi in ambito aziendale. I test neuropsicologici di screening normalmente preposti a livello ambulatoriale ignorano i vari aspetti motivazionali ed esperienziali e quindi peccano di ecologicità in ambito occupazionale. Inoltre gli usuali test psicometrici non sembrano adeguati per una popolazione come quella degli older workers, poiché sono soggetti ad effetti soffitto in quanto non sufficientemente sensibili in caso di lievi modificazioni cognitive. Accade spesso, infatti, che i senior workers ricorrano a strategie compensative, facendo affidamento, durante il lavoro, all'esperienza maturata nel corso della carriera mascherando una ridotta performance cognitiva legata a un calo della produttività che non viene individuato da strumenti testistici tradizionali. Appare, quindi, evidente la necessità di test ad hoc in grado di mettere alla prova i lavoratori ad un livello massimo di funzionamento, insieme ad altre prove che diano indicazioni sul livello cognitivo 'pre-aging', in modo da fornire delle indicazioni più precise sull'eventuale comparsa di un declino cognitivo che incide sulla performance lavorativa. Con il presente intervento si intende rispondere a quesiti quali: è possibile reperire o creare degli strumenti testistici a basso costo mirati al mondo del lavoro? Chi dovrebbe essere (anche legalmente) autorizzato ad usarli? Quali sono gli aspetti etici legati all'uso degli strumenti testistici così com'è richiesto dalle aziende per la riselezione interna (spesso per sostituire i meno abili)?

Vanutelli, M. (2013). La valutazione del declino cognitivo nei senior workers: stato dell'arte ed indicazioni future. In VI Convegno Nazionale della Società Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento. Programma e Riassunti (pp.11-11).

La valutazione del declino cognitivo nei senior workers: stato dell'arte ed indicazioni future

Vanutelli, M
2013

Abstract

Una buona tenuta cognitiva è fondamentale nella vita di tutti i giorni e, rispetto al passato, l'età dei lavoratori è di molto aumentata, insieme alla probabilità di andare incontro a deterioramento cognitivo. Con il passare dell'età, infatti, si assiste a un calo delle capacità cognitive, ed in particolare di memoria, attenzione, flessibilità, nonché delle capacità di ragionamento, che riducono il livello di funzionamento dell'individuo. Con l'invecchiamento dei lavoratori si è palesata la necessità di una valutazione precoce del livello di funzionalità cognitiva in vista di interventi preventivi e riabilitativi in ambito aziendale. I test neuropsicologici di screening normalmente preposti a livello ambulatoriale ignorano i vari aspetti motivazionali ed esperienziali e quindi peccano di ecologicità in ambito occupazionale. Inoltre gli usuali test psicometrici non sembrano adeguati per una popolazione come quella degli older workers, poiché sono soggetti ad effetti soffitto in quanto non sufficientemente sensibili in caso di lievi modificazioni cognitive. Accade spesso, infatti, che i senior workers ricorrano a strategie compensative, facendo affidamento, durante il lavoro, all'esperienza maturata nel corso della carriera mascherando una ridotta performance cognitiva legata a un calo della produttività che non viene individuato da strumenti testistici tradizionali. Appare, quindi, evidente la necessità di test ad hoc in grado di mettere alla prova i lavoratori ad un livello massimo di funzionamento, insieme ad altre prove che diano indicazioni sul livello cognitivo 'pre-aging', in modo da fornire delle indicazioni più precise sull'eventuale comparsa di un declino cognitivo che incide sulla performance lavorativa. Con il presente intervento si intende rispondere a quesiti quali: è possibile reperire o creare degli strumenti testistici a basso costo mirati al mondo del lavoro? Chi dovrebbe essere (anche legalmente) autorizzato ad usarli? Quali sono gli aspetti etici legati all'uso degli strumenti testistici così com'è richiesto dalle aziende per la riselezione interna (spesso per sostituire i meno abili)?
abstract
invecchiamento; neuropsicologia
Italian
VI Convegno Nazionale della Società Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento
2013
VI Convegno Nazionale della Società Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento. Programma e Riassunti
2013
11
11
none
Vanutelli, M. (2013). La valutazione del declino cognitivo nei senior workers: stato dell'arte ed indicazioni future. In VI Convegno Nazionale della Società Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento. Programma e Riassunti (pp.11-11).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/421286
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