Introduzione: La non-aderenza alle prescrizioni cliniche costituisce la causa più comune di ipertensione non controllata che, a sua volta, rappresenta il principale fattore di rischio responsabile dell’insorgenza di patologie cardiovascolari acute e croniche. Nello specifico, la non-aderenza non intenzionale sembra essere influenzata da fattori come la credenza sui farmaci, il senso di autoefficacia e le abilità comunicative dei medici. Scopo: Valutare l’impatto che le credenze sulla gestione della malattia e l’efficacia comunicativa del medico hanno sul senso di autoefficacia e sulla non-aderenza di pazienti con ipertensione arteriosa. Metodo: Lo studio ha un disegno di ricerca trasversale, osservazionale e multicentrico. Sono stati inclusi nel campione pazienti (età>65 anni) con ipertensione arteriosa, con una o più patologie croniche in comorbidità in setting ospedaliero, ospedaliero-riabilitativo e ambulatoriale. I pazienti con decadimento cognitivo sono stati esclusi (MMSE<18). I dati sono stati raccolti attraverso una scheda dati socio-anagrafici e clinici e sette scale per la valutazione di credenze nei confronti di un ampio spettro di fattori ipoteticamente predittivi dell’aderenza farmacologica e non farmacologica. Risultati: Da un’analisi descrittiva preliminare sul campione totale (n=459; età 72.8±6.2; M=181, F=278) sono stati calcolati punteggi medi relativi al MMSE (25.2±3.6), alla pressione arteriosa sistolica (137.2±16.9), alla diastolica (80.8±10.2), e al BMI (30.4±17.7). Dai punteggi medi ottenuti dalle scale di valutazione, il campione riporta credenze nei confronti dei farmaci moderatamente positive (BMQ; 28.4+7.5, 10-50), una bassa non-aderenza farmacologica (MGLS; 2.9±1.4, 0-4), una moderata aderenza al rifornimento farmacologico (ARMS; 28.3±9.5, 14-56), una bassa non- aderenza intenzionale (INAS; 44.8±20.2, 22-110), un supporto sociale percepito in termini di aderenza moderatamente positivo (MSSS; 60.4±16, 12-84), un senso di autoefficacia medio-alto nella gestione della condizione di salute (ASonA-Self-Efficacy; 16.5±4.5, 0-24) e una percezione di efficacia comunicativa da parte del medico moderatamente positiva (CAT; 53.5±12.4, 15-75). Verranno presentati i risultati di ulteriori analisi statistiche inferenziali, tuttora in corso. Conclusioni: In un’ottica di prevenzione primaria, il senso di autoefficacia, le credenze sui farmaci e le abilità comunicative dei medici costituiscono fattori importanti nella valutazione della non- aderenza alle prescrizioni cliniche.
Zanatta, F., Nissanova, E., Torlaschi, V., Jankowska-Polanska, B., Pierobon, A., Giardini, A. (2019). BEL4ADHERENCE. Percezione delle abilità comunicative dei medici e credenze sui farmaci come fattori determinanti della non- aderenza in pazienti anziani con ipertensione: uno studio europeo. Intervento presentato a: Convegno Intermedio SITCC, Salute e Cronicità nel Nuovo Millennio: una Sfida per la Psicoterapia, Pavia, Italia.
BEL4ADHERENCE. Percezione delle abilità comunicative dei medici e credenze sui farmaci come fattori determinanti della non- aderenza in pazienti anziani con ipertensione: uno studio europeo
Zanatta Francesco
;
2019
Abstract
Introduzione: La non-aderenza alle prescrizioni cliniche costituisce la causa più comune di ipertensione non controllata che, a sua volta, rappresenta il principale fattore di rischio responsabile dell’insorgenza di patologie cardiovascolari acute e croniche. Nello specifico, la non-aderenza non intenzionale sembra essere influenzata da fattori come la credenza sui farmaci, il senso di autoefficacia e le abilità comunicative dei medici. Scopo: Valutare l’impatto che le credenze sulla gestione della malattia e l’efficacia comunicativa del medico hanno sul senso di autoefficacia e sulla non-aderenza di pazienti con ipertensione arteriosa. Metodo: Lo studio ha un disegno di ricerca trasversale, osservazionale e multicentrico. Sono stati inclusi nel campione pazienti (età>65 anni) con ipertensione arteriosa, con una o più patologie croniche in comorbidità in setting ospedaliero, ospedaliero-riabilitativo e ambulatoriale. I pazienti con decadimento cognitivo sono stati esclusi (MMSE<18). I dati sono stati raccolti attraverso una scheda dati socio-anagrafici e clinici e sette scale per la valutazione di credenze nei confronti di un ampio spettro di fattori ipoteticamente predittivi dell’aderenza farmacologica e non farmacologica. Risultati: Da un’analisi descrittiva preliminare sul campione totale (n=459; età 72.8±6.2; M=181, F=278) sono stati calcolati punteggi medi relativi al MMSE (25.2±3.6), alla pressione arteriosa sistolica (137.2±16.9), alla diastolica (80.8±10.2), e al BMI (30.4±17.7). Dai punteggi medi ottenuti dalle scale di valutazione, il campione riporta credenze nei confronti dei farmaci moderatamente positive (BMQ; 28.4+7.5, 10-50), una bassa non-aderenza farmacologica (MGLS; 2.9±1.4, 0-4), una moderata aderenza al rifornimento farmacologico (ARMS; 28.3±9.5, 14-56), una bassa non- aderenza intenzionale (INAS; 44.8±20.2, 22-110), un supporto sociale percepito in termini di aderenza moderatamente positivo (MSSS; 60.4±16, 12-84), un senso di autoefficacia medio-alto nella gestione della condizione di salute (ASonA-Self-Efficacy; 16.5±4.5, 0-24) e una percezione di efficacia comunicativa da parte del medico moderatamente positiva (CAT; 53.5±12.4, 15-75). Verranno presentati i risultati di ulteriori analisi statistiche inferenziali, tuttora in corso. Conclusioni: In un’ottica di prevenzione primaria, il senso di autoefficacia, le credenze sui farmaci e le abilità comunicative dei medici costituiscono fattori importanti nella valutazione della non- aderenza alle prescrizioni cliniche.
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