Questo lavoro si inserisce nell'ambito di un convegno per conoscere le grammatiche europee del passato e del presente.Tratta, infatti, dei simboli e dei segni usati dai grammatici. L'affermazione di Byrhtferth: Wel oft eac grammaticeras and rimcræftige þegnas hig geþwærlæcað (Enchiridion, iii.2. 144, 140), fornisce una valida introduzione alla trattazione dei simboli dei grammatici che il monaco benedettino di Ramsey inserisce nella III parte del suo Enchiridion. Come i computisti hanno i loro segni e simboli di riferimento, così anche i grammatici hanno i loro. Byrhtferth insiste quindi sulla correlazione che, a suo parere, esiste tra questi due gruppi di studiosi e che ha cercato di sottolineare anche in altri passi dell'opera. L'intera lista dei simboli e dei segni dei grammatici è desunta dalle Etimologie di Isidoro. E' lo stesso Byrhtferth che rimanda chi voglia saperne di più alla lettura delle Etimologie di Isidoro, che costituiscono appunto la fonte diretta di questa trattazione. Rispetto alla fonte, i nomi greci dei simboli, scritti nell'alfabeto greco, vengono traslitterati, come pure accade ogniqualvolta qualche termine non ricorra nell'alfabeto latino. Questa scelta viene fatta nella consapevolezza che la parte dell'uditorio di Ramsey che non conosceva il latino non possedeva neppure il greco ed avrebbe avuto sicuramente difficoltà di apprendimento di fronte ad un alfabeto diverso dal proprio. Al termine dell'analisi dei processi traduttivi attuati da Byrhtferth nei confronti della fonte principale, si dimostra come grazie al suo bilinguismo e alla sua approfondita conoscenza della materia latina da trattare e trasmettere al suo uditorio anglosassone, Byrhtferth riesce sempre ad individuare e utilizzare il codice linguistico più appropriato: ecco allora che cita, traduce, riformula, parafrasa e riassume le sue fonti latine per rendere la sua prosa scientifica diretta, chiara essenziale, facile, esemplificativa e persuasiva.

Tornaghi, P. (2004). Aspetti della terminologia grammaticale nell'Enchiridion di Byrhtferth. In C. Milani, & R.B. Finazzi (a cura di), Per una storia della grammatica in Europa. Atti del Convegno, Milano, Università Cattolica, 11-12 settembre 2003 (pp.67-93). Milano : ISU Pubblicazioni dell'ISU dell'Università Cattolica di Milano.

Aspetti della terminologia grammaticale nell'Enchiridion di Byrhtferth

TORNAGHI, PAOLA
2004

Abstract

Questo lavoro si inserisce nell'ambito di un convegno per conoscere le grammatiche europee del passato e del presente.Tratta, infatti, dei simboli e dei segni usati dai grammatici. L'affermazione di Byrhtferth: Wel oft eac grammaticeras and rimcræftige þegnas hig geþwærlæcað (Enchiridion, iii.2. 144, 140), fornisce una valida introduzione alla trattazione dei simboli dei grammatici che il monaco benedettino di Ramsey inserisce nella III parte del suo Enchiridion. Come i computisti hanno i loro segni e simboli di riferimento, così anche i grammatici hanno i loro. Byrhtferth insiste quindi sulla correlazione che, a suo parere, esiste tra questi due gruppi di studiosi e che ha cercato di sottolineare anche in altri passi dell'opera. L'intera lista dei simboli e dei segni dei grammatici è desunta dalle Etimologie di Isidoro. E' lo stesso Byrhtferth che rimanda chi voglia saperne di più alla lettura delle Etimologie di Isidoro, che costituiscono appunto la fonte diretta di questa trattazione. Rispetto alla fonte, i nomi greci dei simboli, scritti nell'alfabeto greco, vengono traslitterati, come pure accade ogniqualvolta qualche termine non ricorra nell'alfabeto latino. Questa scelta viene fatta nella consapevolezza che la parte dell'uditorio di Ramsey che non conosceva il latino non possedeva neppure il greco ed avrebbe avuto sicuramente difficoltà di apprendimento di fronte ad un alfabeto diverso dal proprio. Al termine dell'analisi dei processi traduttivi attuati da Byrhtferth nei confronti della fonte principale, si dimostra come grazie al suo bilinguismo e alla sua approfondita conoscenza della materia latina da trattare e trasmettere al suo uditorio anglosassone, Byrhtferth riesce sempre ad individuare e utilizzare il codice linguistico più appropriato: ecco allora che cita, traduce, riformula, parafrasa e riassume le sue fonti latine per rendere la sua prosa scientifica diretta, chiara essenziale, facile, esemplificativa e persuasiva.
paper
Terminologia grammaticale, simboli e segni grammaticali, rapporto con le fonti latine
Italian
Per una storia della grammatica in Europa
2003
C. Milani, & R.B. Finazzi (a cura di), Per una storia della grammatica in Europa. Atti del Convegno, Milano, Università Cattolica, 11-12 settembre 2003
88-8311-300.4
2004
67
93
none
Tornaghi, P. (2004). Aspetti della terminologia grammaticale nell'Enchiridion di Byrhtferth. In C. Milani, & R.B. Finazzi (a cura di), Per una storia della grammatica in Europa. Atti del Convegno, Milano, Università Cattolica, 11-12 settembre 2003 (pp.67-93). Milano : ISU Pubblicazioni dell'ISU dell'Università Cattolica di Milano.
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