Le attuali politiche abitative in Italia soffrono di problematiche strutturali che rendono la loro efficacia rispetto ai beneficiari parzialmente fallimentare. Ripercorrendo le diverse fasi storiche di tali politiche, a partire dalla golden age, emerge come siano sempre state fondate sull’assunto della nozione di house - alloggio, abitazione – piuttosto che sulla nozione di home - casa, dimora. Le politiche sulla casa, inoltre, hanno sofferto di un immobilismo che ha impedito loro di adattarsi ad una società in continuo mutamento. Le principali traiettorie di trasformazione sono avvenute a tre livelli: un livello temporale, con il progressivo calo di investimenti destinati all’ERP e diminuzione del patrimonio abitativo; un livello spaziale, con il passaggio dei quartieri ERP da periferie fisiche a periferie sociali, interamente inglobate nel nuovo tessuto urbano edilizio; un livello sociale, definendo profili sempre più eterogenei di richiedenti, non più aderenti alle disponibilità e ai target degli attuali bandi. Questi elementi hanno portato ad esacerbare sempre più gravemente il problema dell’accessibilità abitativa, specie per le fasce più fragili della popolazione. Si rende dunque necessario riconsiderare questi quartieri come luoghi in cui “fare città”, attraverso politiche di intervento che riportino al centro questi contesti, troppo a lungo rimasti nell’ombra delle grandi trasformazioni urbane.
Mugnano, S. (2022). Come fare città : vecchie e nuove politiche abitative per l’edilizia residenziale pubblica in Italia. In L. Bifulco, C. Mozzana (a cura di), La gestione sociale dell’abitare (pp. 37-49). Roma : Carocci.
Come fare città : vecchie e nuove politiche abitative per l’edilizia residenziale pubblica in Italia
Mugnano, S
2022
Abstract
Le attuali politiche abitative in Italia soffrono di problematiche strutturali che rendono la loro efficacia rispetto ai beneficiari parzialmente fallimentare. Ripercorrendo le diverse fasi storiche di tali politiche, a partire dalla golden age, emerge come siano sempre state fondate sull’assunto della nozione di house - alloggio, abitazione – piuttosto che sulla nozione di home - casa, dimora. Le politiche sulla casa, inoltre, hanno sofferto di un immobilismo che ha impedito loro di adattarsi ad una società in continuo mutamento. Le principali traiettorie di trasformazione sono avvenute a tre livelli: un livello temporale, con il progressivo calo di investimenti destinati all’ERP e diminuzione del patrimonio abitativo; un livello spaziale, con il passaggio dei quartieri ERP da periferie fisiche a periferie sociali, interamente inglobate nel nuovo tessuto urbano edilizio; un livello sociale, definendo profili sempre più eterogenei di richiedenti, non più aderenti alle disponibilità e ai target degli attuali bandi. Questi elementi hanno portato ad esacerbare sempre più gravemente il problema dell’accessibilità abitativa, specie per le fasce più fragili della popolazione. Si rende dunque necessario riconsiderare questi quartieri come luoghi in cui “fare città”, attraverso politiche di intervento che riportino al centro questi contesti, troppo a lungo rimasti nell’ombra delle grandi trasformazioni urbane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.