Da alcuni decenni, i professionisti del mondo della scuola, oltre che i ricercatori, intendendo con questo termine gli architetti e i pedagogisti, hanno sviluppato un’attenzione estremamente consapevole nei confronti degli spazi scolastici. Si può provare, certamente rischiando di incorrere in un atto di semplificazione, a classificarla, individuando almeno alcune delle categorie che la caratterizzano. In primo luogo si può osservare un interesse nei confronti dei nuovi edifici da costruire, in cui possono essere finalmente sperimentati i principi più innovativi, in termini sia di edilizia, sia di didattica (Pepe, Rossetti, 2016). In secondo luogo, si possono cogliere tensioni verso la ricerca del potenziamento di specifici luoghi legati all’insegnamento-apprendimento (si può così pensare agli interni– laboratori, aule, spazi polifunzionali e di transito, biblioteche – o agli esterni – cortili, spazi verdi, orti, giardini, luoghi deputati allo sport) (Tosi, 2019). In terzo luogo, si possono trovare percorsi in cui si provano a correlare elementi di miglioramento del benessere psico-fisico legato all’ambiente con l’incremento dei risultati positivi nell’apprendimento (Blackmore, Bateman, O’Mara, Louglin, 2011). In quarto luogo, si notano azioni che sottolineano l’importanza di una partecipazione corale, che vede soprattutto nel coinvolgimento degli studenti, interpellati secondo i parametri della Student Voice (Cook-Sather, 2013; Grion, Cook-Sather, 2013; Flutter, Rudduck, 2005), la possibilità di attuare le trasformazioni più efficaci che la scuola può realizzare.
Bellomo, A., Fianchini, M., Zuccoli, F. (2023). Ripensare le scuole e progettare insieme. In B. Weyland, S. Galateo (a cura di), Atelier scuola. Pedagogia architettura e design in dialogo (pp. 35-43). Parma : Edizioni Junior-Bambini Srl.
Ripensare le scuole e progettare insieme
Zuccoli, F
2023
Abstract
Da alcuni decenni, i professionisti del mondo della scuola, oltre che i ricercatori, intendendo con questo termine gli architetti e i pedagogisti, hanno sviluppato un’attenzione estremamente consapevole nei confronti degli spazi scolastici. Si può provare, certamente rischiando di incorrere in un atto di semplificazione, a classificarla, individuando almeno alcune delle categorie che la caratterizzano. In primo luogo si può osservare un interesse nei confronti dei nuovi edifici da costruire, in cui possono essere finalmente sperimentati i principi più innovativi, in termini sia di edilizia, sia di didattica (Pepe, Rossetti, 2016). In secondo luogo, si possono cogliere tensioni verso la ricerca del potenziamento di specifici luoghi legati all’insegnamento-apprendimento (si può così pensare agli interni– laboratori, aule, spazi polifunzionali e di transito, biblioteche – o agli esterni – cortili, spazi verdi, orti, giardini, luoghi deputati allo sport) (Tosi, 2019). In terzo luogo, si possono trovare percorsi in cui si provano a correlare elementi di miglioramento del benessere psico-fisico legato all’ambiente con l’incremento dei risultati positivi nell’apprendimento (Blackmore, Bateman, O’Mara, Louglin, 2011). In quarto luogo, si notano azioni che sottolineano l’importanza di una partecipazione corale, che vede soprattutto nel coinvolgimento degli studenti, interpellati secondo i parametri della Student Voice (Cook-Sather, 2013; Grion, Cook-Sather, 2013; Flutter, Rudduck, 2005), la possibilità di attuare le trasformazioni più efficaci che la scuola può realizzare.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Bellomo-2023- Atelier-VoR.pdf
Solo gestori archivio
Descrizione: Capitolo intero
Tipologia di allegato:
Publisher’s Version (Version of Record, VoR)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
2.64 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.64 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.