Il commento analizza le sentenze nn. 17 e 18 dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato in materia di concessioni demaniali marittime. Al di là della scontata con ferma del contrasto con il diritto dell’Unione Europea della proroga al 2033 stabilita dalla l. n. 145/2018, l’analisi si concentra in chiave critica principalmente su due aspetti problematici di queste sentenze. Il primo aspetto è relativo alla clausola di salvaguardia dell’efficacia delle concessioni in essere fino alla data del 31 dicembre 2023. Il commento evidenzia che una tale statuizione giurisdizionale, oltre che rap presentare un’invasione nella competenza della Corte di giustizia, rischia di sconfi nare nel campo del legislatore. Il secondo aspetto si incentra soprattutto su alcuni profili problematici rispetto al livello normativo europeo. In particolare, il commento evidenzia come il Consiglio di Stato non abbia avvertito il rischio di avallare un’applicazione con effetti verticali discendenti dell’art. 12 della direttiva Bolkestein. Infine il contributo si chiude dando conto del recente progetto di legge per regolare la materia all’esame del parlamento, segnalando alcune misure preordinate a tutela re la posizione degli attuali concessionari.
Squazzoni, A. (2022). Le sentenze gemelle dell’Adunanza plenaria in tema di concessioni demaniali marittime: a proposito di un fatto di “brutta normazione giurisprudenziale”. RIVISTA DELLA REGOLAZIONE DEI MERCATI, 2022(1), 292-337.
Le sentenze gemelle dell’Adunanza plenaria in tema di concessioni demaniali marittime: a proposito di un fatto di “brutta normazione giurisprudenziale”
Squazzoni, A
2022
Abstract
Il commento analizza le sentenze nn. 17 e 18 dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato in materia di concessioni demaniali marittime. Al di là della scontata con ferma del contrasto con il diritto dell’Unione Europea della proroga al 2033 stabilita dalla l. n. 145/2018, l’analisi si concentra in chiave critica principalmente su due aspetti problematici di queste sentenze. Il primo aspetto è relativo alla clausola di salvaguardia dell’efficacia delle concessioni in essere fino alla data del 31 dicembre 2023. Il commento evidenzia che una tale statuizione giurisdizionale, oltre che rap presentare un’invasione nella competenza della Corte di giustizia, rischia di sconfi nare nel campo del legislatore. Il secondo aspetto si incentra soprattutto su alcuni profili problematici rispetto al livello normativo europeo. In particolare, il commento evidenzia come il Consiglio di Stato non abbia avvertito il rischio di avallare un’applicazione con effetti verticali discendenti dell’art. 12 della direttiva Bolkestein. Infine il contributo si chiude dando conto del recente progetto di legge per regolare la materia all’esame del parlamento, segnalando alcune misure preordinate a tutela re la posizione degli attuali concessionari.File | Dimensione | Formato | |
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