L’arte contemporanea pone continue sfide al diritto classico; non solo al diritto d’autore, ma anche, più in generale, al diritto civile. Tale considerazione trova riscontro anche in relazione al tema del restauro di opere di arte contemporanea: restauro, conservazione, chiamano in gioco i diritti morali dell’artista. Il restauro è necessariamente connesso alla identità dell’opera: e dove il diritto fatica a riconoscere tale identità, anche i limiti giuridici intorno al restauro diventano di difficile individuazione. Nella prospettiva del diritto comparato, una tale inadeguatezza del diritto si colloca in un contesto di diversità di regime giuridico, principalmente fra il sistema statunitense, dove i diritti morali dell’artista sono riconosciuti in modo limitato, e quelli europei, ispirati dalla legislazione francese che identifica nella tutela dell’opera un aspetto della tutela dei diritti della personalità dell’autore. Questo saggio affronta, in particolare, due questioni: quella del restauro che interviene su di un’opera permanente, e quella del restauro che interessa opere destinate alla distruzione o al deperimento per intenzione dell’artista. In entrambi i casi la prospettiva giuridica individua delle situazioni di potenziale conflitto: ora in relazione ad un intervento sull’opera che ne modifichi il significato in contrasto con la intenzione dell’artista; ora in relazione ad una operazione che, contro l’intenzione dell’artista, incida sulla natura effimera o auto-distruttiva dell’opera. Una proposta di superamento di tale conflitto e di riduzione della distanza fra diritto classico ed arte contemporanea, qui avanzata, consiste nella previsione per via legislativa della produzione di un certificato per il restauro e la documentazione dell’identità dell’opera.
Donati, A. (2012). Il restauro dell'arte contemporanea, la prospettiva del diritto.. In Comparative and Transnational Law 1 (pp. 1-21). Centro di Diritto Comparato e Transnazionale.
Il restauro dell'arte contemporanea, la prospettiva del diritto.
DONATI, ALESSANDRA
2012
Abstract
L’arte contemporanea pone continue sfide al diritto classico; non solo al diritto d’autore, ma anche, più in generale, al diritto civile. Tale considerazione trova riscontro anche in relazione al tema del restauro di opere di arte contemporanea: restauro, conservazione, chiamano in gioco i diritti morali dell’artista. Il restauro è necessariamente connesso alla identità dell’opera: e dove il diritto fatica a riconoscere tale identità, anche i limiti giuridici intorno al restauro diventano di difficile individuazione. Nella prospettiva del diritto comparato, una tale inadeguatezza del diritto si colloca in un contesto di diversità di regime giuridico, principalmente fra il sistema statunitense, dove i diritti morali dell’artista sono riconosciuti in modo limitato, e quelli europei, ispirati dalla legislazione francese che identifica nella tutela dell’opera un aspetto della tutela dei diritti della personalità dell’autore. Questo saggio affronta, in particolare, due questioni: quella del restauro che interviene su di un’opera permanente, e quella del restauro che interessa opere destinate alla distruzione o al deperimento per intenzione dell’artista. In entrambi i casi la prospettiva giuridica individua delle situazioni di potenziale conflitto: ora in relazione ad un intervento sull’opera che ne modifichi il significato in contrasto con la intenzione dell’artista; ora in relazione ad una operazione che, contro l’intenzione dell’artista, incida sulla natura effimera o auto-distruttiva dell’opera. Una proposta di superamento di tale conflitto e di riduzione della distanza fra diritto classico ed arte contemporanea, qui avanzata, consiste nella previsione per via legislativa della produzione di un certificato per il restauro e la documentazione dell’identità dell’opera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.