Nelle pagine dedicate ad un “Abbozzo del concetto di tempo storico”, Althusser dichiara l’intento di “costruire il concetto marxiano di tempo storico a partire dalla concezione marxiana di tutto sociale”. Questa affermazione comporta che tale concetto non sia ancora stato costruito e che, pertanto, la stessa scienza della storia sia ancora un progetto in fieri. Ma comporta anche che il concetto di tempo sia cruciale e, anzi, caricato di una forte valenza politica. Di questa valenza politica vengono, in breve, richiamate, a titolo di esempio, due varianti critiche: 1. La critica althusseriana alla sovrapposizione tra “presente”-“contemporaneità”-“sincronia”, e la sua sostituzione con il concetto di “coesistenza” 2. La critica di Lee Edelman al concetto di “futuro”, inteso come portatore di un’ideologia familista – e tale da mettere fuori gioco preventivamente ogni possibile messianismo, anche applicato alla lettura di Marx (come ad esempio in Derrida). Viene, quindi, preso in esame il racconto foucaultiano dell’emergere della “forma-prigione”, leggendolo come tentativo di costruire una genealogia dell’emergenza della forma-tempo come misura e dispositivo di controllo sociale. In particolare, si noterà che • Questa genealogia riguarda una forma in cui si strutturano dei rapporti di dominazione • Essa, a sua volta, non potrà strutturarsi secondo una periodizzazione che adotti questa stessa “forma-tempo” – in effetti, Foucault costruisce una paradossale anti-periodizzazione in cui l’eterogeneità di fattori cronologicamente contemporanei si produce in termini diacronici • Se il racconto dell’emergenza della forma-tempo è il racconto di una dominazione, la sua genealogia sarà una strategia – non neutrale – di una resistenza: questa si attua come un “materialismo dell’incorporeo” che rivaluta l’evento e il caso. Resta, quindi, la duplice questione di capire che cosa farsene del concetto di “tempo” e se e in che modo l’istanza foucaultiana possa essere fatta giocare con la proposta althusseriana di una costruzione del concetto di tempo storico «a partire dalla concezione della totalità sociale».
Pinzolo, L. (2022). Scienza della storia e/o genealogia del tempo? Un “contatto nel cuore di un chiasmo”: Althusser e Foucault. QUADERNI MATERIALISTI, 18, 79-89.
Scienza della storia e/o genealogia del tempo? Un “contatto nel cuore di un chiasmo”: Althusser e Foucault
Pinzolo, L
2022
Abstract
Nelle pagine dedicate ad un “Abbozzo del concetto di tempo storico”, Althusser dichiara l’intento di “costruire il concetto marxiano di tempo storico a partire dalla concezione marxiana di tutto sociale”. Questa affermazione comporta che tale concetto non sia ancora stato costruito e che, pertanto, la stessa scienza della storia sia ancora un progetto in fieri. Ma comporta anche che il concetto di tempo sia cruciale e, anzi, caricato di una forte valenza politica. Di questa valenza politica vengono, in breve, richiamate, a titolo di esempio, due varianti critiche: 1. La critica althusseriana alla sovrapposizione tra “presente”-“contemporaneità”-“sincronia”, e la sua sostituzione con il concetto di “coesistenza” 2. La critica di Lee Edelman al concetto di “futuro”, inteso come portatore di un’ideologia familista – e tale da mettere fuori gioco preventivamente ogni possibile messianismo, anche applicato alla lettura di Marx (come ad esempio in Derrida). Viene, quindi, preso in esame il racconto foucaultiano dell’emergere della “forma-prigione”, leggendolo come tentativo di costruire una genealogia dell’emergenza della forma-tempo come misura e dispositivo di controllo sociale. In particolare, si noterà che • Questa genealogia riguarda una forma in cui si strutturano dei rapporti di dominazione • Essa, a sua volta, non potrà strutturarsi secondo una periodizzazione che adotti questa stessa “forma-tempo” – in effetti, Foucault costruisce una paradossale anti-periodizzazione in cui l’eterogeneità di fattori cronologicamente contemporanei si produce in termini diacronici • Se il racconto dell’emergenza della forma-tempo è il racconto di una dominazione, la sua genealogia sarà una strategia – non neutrale – di una resistenza: questa si attua come un “materialismo dell’incorporeo” che rivaluta l’evento e il caso. Resta, quindi, la duplice questione di capire che cosa farsene del concetto di “tempo” e se e in che modo l’istanza foucaultiana possa essere fatta giocare con la proposta althusseriana di una costruzione del concetto di tempo storico «a partire dalla concezione della totalità sociale».File | Dimensione | Formato | |
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