In seguito agli stanziamenti del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, avviati con la Legge di Bilancio dello stato per l’anno 2016 (n. 208/2015), si è posta molta attenzione a questo fenomeno, che si lega con il carattere multidimensionale della povertà dei minori, quella condizione in cui essi sperimentano mancanza di risorse materiali, spirituali ed emozionali necessarie a sopravvivere, svilupparsi e prosperare, in una visione olistica della deprivazione (Carraro e Ferrone, 2020). I bandi pubblicati dal soggetto attuatore del fondo, l’impresa sociale Con i Bambini, hanno permesso l’implementazione di numerose progettazioni su tutto il territorio nazionale, che hanno visto l’avvio di molteplici collaborazioni tra realtà educative formali e non formali. In questo quadro, si è inteso portare avanti una ricerca qualitativa di tipo esplorativo con cui approfondire uno dei progetti finanziati, per comprendere quali fossero le rappresentazioni di povertà educativa dei professionisti coinvolti e le pratiche da loro implementate per contrastarla. La ricerca si è posta come obiettivo quello di ampliare le definizioni di povertà educativa in senso pedagogico, indicando un posizionamento peculiare rispetto a che cosa si intenda per educazione. Nella definizione del quadro teorico, essa è stata intesa come un’esperienza complessa, contingente e problematica (Palmieri, 2018) e come un’occasione di emancipazione (Freire, 1977). L’analisi dei dati raccolti ha fatto emergere alcune dimensioni peculiari di povertà educativa che ampliano questo termine in senso pedagogico. Le definizioni emerse riguardano: la deprivazione delle forme di esperienza, per cui la povertà educativa può essere ascritta a una crisi generalizzata del contesto educativo diffuso; la disgregazione delle agenzie educative, che genera discontinuità tra i modelli di formazione proposti alle giovani generazioni; la povertà genitoriale, che riguarda le difficoltà che gli adulti sperimentano nell’abitare il tempo presente e nell’assolvere al proprio ruolo. Leggere in questi termini la povertà educativa significa accompagnare i professionisti dell’educazione a definire in maniera pedagogica la deprivazione e ad allestire esperienze complesse e peculiari, orientate pragmaticamente all’allargamento del campo di esperienza di chi le attraversa.
Sottocorno, M. (2021). La povertà educativa come questione pedagogica plurale. In S. Polenghi, F. Cereda, P. Zini (a cura di), La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali (pp. 322-330). Lecce - Rovato (BS) : Pensa Multimedia.
La povertà educativa come questione pedagogica plurale
Sottocorno, M
2021
Abstract
In seguito agli stanziamenti del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, avviati con la Legge di Bilancio dello stato per l’anno 2016 (n. 208/2015), si è posta molta attenzione a questo fenomeno, che si lega con il carattere multidimensionale della povertà dei minori, quella condizione in cui essi sperimentano mancanza di risorse materiali, spirituali ed emozionali necessarie a sopravvivere, svilupparsi e prosperare, in una visione olistica della deprivazione (Carraro e Ferrone, 2020). I bandi pubblicati dal soggetto attuatore del fondo, l’impresa sociale Con i Bambini, hanno permesso l’implementazione di numerose progettazioni su tutto il territorio nazionale, che hanno visto l’avvio di molteplici collaborazioni tra realtà educative formali e non formali. In questo quadro, si è inteso portare avanti una ricerca qualitativa di tipo esplorativo con cui approfondire uno dei progetti finanziati, per comprendere quali fossero le rappresentazioni di povertà educativa dei professionisti coinvolti e le pratiche da loro implementate per contrastarla. La ricerca si è posta come obiettivo quello di ampliare le definizioni di povertà educativa in senso pedagogico, indicando un posizionamento peculiare rispetto a che cosa si intenda per educazione. Nella definizione del quadro teorico, essa è stata intesa come un’esperienza complessa, contingente e problematica (Palmieri, 2018) e come un’occasione di emancipazione (Freire, 1977). L’analisi dei dati raccolti ha fatto emergere alcune dimensioni peculiari di povertà educativa che ampliano questo termine in senso pedagogico. Le definizioni emerse riguardano: la deprivazione delle forme di esperienza, per cui la povertà educativa può essere ascritta a una crisi generalizzata del contesto educativo diffuso; la disgregazione delle agenzie educative, che genera discontinuità tra i modelli di formazione proposti alle giovani generazioni; la povertà genitoriale, che riguarda le difficoltà che gli adulti sperimentano nell’abitare il tempo presente e nell’assolvere al proprio ruolo. Leggere in questi termini la povertà educativa significa accompagnare i professionisti dell’educazione a definire in maniera pedagogica la deprivazione e ad allestire esperienze complesse e peculiari, orientate pragmaticamente all’allargamento del campo di esperienza di chi le attraversa.File | Dimensione | Formato | |
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