Vivere una condizione di cronicità comporta numerose pressioni formative date dalla necessità di apprendere a praticare l’autogestione nella variabilità della vita quotidiana e dal confronto con le rappresentazioni sociali a essa connesse. Il sapere pedagogico può sostenere questo processo attraverso l’apertura di campi di esperienza educativa che consentano di elaborare gli apprendimenti prodotti nella pratica e tematizzarne i disagi. Il contributo intende evidenziare il ruolo della natura come campo di esperienza nella cura educativa della cronicità. Il contatto con la natura comporta la costituzione di nuove coreografie di attori coinvolti nella pratica dalla cui analisi è possibile individuare processi di mediazione che promuovano consapevolezza delle proprie capacità, fiducia in sé e tra gli attori del contesto, stimolando nuove forme di apprendimento cooperativo. Ciò consente di valorizzare il protagonismo dei territori nelle pratiche di cura, favorendo appartenenza e partecipazione, migliorando così la salute del soggetto e la sostenibilità sociale della cronicità.
Cucuzza, G. (In corso di stampa). Territori che curano. La natura come campo di esperienza nella cura della cronicità. Intervento presentato a: Educazione Territorio Natura. Percorsi di cittadinanza a partire dalla scuola, Brixen-Bressanone, Italy.
Territori che curano. La natura come campo di esperienza nella cura della cronicità
Cucuzza, G
In corso di stampa
Abstract
Vivere una condizione di cronicità comporta numerose pressioni formative date dalla necessità di apprendere a praticare l’autogestione nella variabilità della vita quotidiana e dal confronto con le rappresentazioni sociali a essa connesse. Il sapere pedagogico può sostenere questo processo attraverso l’apertura di campi di esperienza educativa che consentano di elaborare gli apprendimenti prodotti nella pratica e tematizzarne i disagi. Il contributo intende evidenziare il ruolo della natura come campo di esperienza nella cura educativa della cronicità. Il contatto con la natura comporta la costituzione di nuove coreografie di attori coinvolti nella pratica dalla cui analisi è possibile individuare processi di mediazione che promuovano consapevolezza delle proprie capacità, fiducia in sé e tra gli attori del contesto, stimolando nuove forme di apprendimento cooperativo. Ciò consente di valorizzare il protagonismo dei territori nelle pratiche di cura, favorendo appartenenza e partecipazione, migliorando così la salute del soggetto e la sostenibilità sociale della cronicità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.