Ai più sagaci lettori ottocenteschi delle Mie prigioni – tra i quali Monaldo Leopardi – non era sfuggita l’intrinseca ambiguità dell’operazione compiuta dal Pellico: portare testimonianza di una lunga durissima detenzione per motivi politici, passando sotto silenzio le ragioni e quindi la legittimità della condanna. A ciò si deve aggiungere la cura con cui viene evitata la messa in scena di personaggi negativi, in particolare – caso unico del genere delle “storie di salvazione” – degli aguzzini. Questo articolo illustra la dinamica del successo delle Mie prigioni, da un lato richiamandosi a un passaggio del racconto di Thomas Mann La morte a Venezia che ravvisa un aspetto cruciale della sensibilità romantica in un “eppure”, ein Trotzdem (“eppure” è parola-chiave nel libro del Pellico), e dall’altro facendo riferimento agli studi di Wolfgang Iser sulla ricezione, che sottolineano l’importanza dei punti di indeterminazione per innescare la cooperazione interpretativa dei destinatari e la loro particolare esecuzione ("concretizzazione") del testo.
Barenghi, M. (2008). Pellico e la concretizzazione delle prigioni. In A. Dolfi, N. Turi, R. Sacchettini (a cura di), Memorie, autobiografie e diari nella letteratura italiana dell'Otto e Novecento (pp. 43-56). Pisa : ETS.
Pellico e la concretizzazione delle prigioni
BARENGHI, MARIO LUIGI
2008
Abstract
Ai più sagaci lettori ottocenteschi delle Mie prigioni – tra i quali Monaldo Leopardi – non era sfuggita l’intrinseca ambiguità dell’operazione compiuta dal Pellico: portare testimonianza di una lunga durissima detenzione per motivi politici, passando sotto silenzio le ragioni e quindi la legittimità della condanna. A ciò si deve aggiungere la cura con cui viene evitata la messa in scena di personaggi negativi, in particolare – caso unico del genere delle “storie di salvazione” – degli aguzzini. Questo articolo illustra la dinamica del successo delle Mie prigioni, da un lato richiamandosi a un passaggio del racconto di Thomas Mann La morte a Venezia che ravvisa un aspetto cruciale della sensibilità romantica in un “eppure”, ein Trotzdem (“eppure” è parola-chiave nel libro del Pellico), e dall’altro facendo riferimento agli studi di Wolfgang Iser sulla ricezione, che sottolineano l’importanza dei punti di indeterminazione per innescare la cooperazione interpretativa dei destinatari e la loro particolare esecuzione ("concretizzazione") del testo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.