Le patologie cardiovascolari (CVD) rappresentano nei paesi industrializzati la maggiore causa di mortalità, generano disabilità e comportano costi di enormi dimensioni. In Europa circa il 49% dei decessi è attribuibile a CVD e 1/3 di questi è causato da infarto miocardico acuto (IMA). In Italia la conoscenza della spesa associata rimane scarsa. E’ stato condotto uno studio longitudinale, per determinare i costi sostenuti dal SSN per la cura dell’IMA, utilizzando il data warehouse DENALI che organizza a fini epidemiologici dati sanitari ed amministrativi di 9,2 milioni di assistiti in regione Lombardia. I soggetti con un’ospedalizzazione di IMA durante il 2003 (codici ICD9-CM 410.xx ad esclusione di 410.x2 in almeno una delle diagnosi), sono stati seguiti fino al 31 Dicembre 2005, considerando i movimenti demografici. La data di entrata nello studio è rappresentata dalla prima ospedalizzazione occorsa nel 2003. Sono stati quindi quantificati in termini economici i costi dovuti a ospedalizzazioni, visite specialistiche, indagini strumentali e terapie farmacologiche nei 3 anni successivi all’evento indice . I soggetti con almeno un’ospedalizzazione per IMA durante il 2003 in Lombardia sono 16464 (di cui 63% maschi) con un’età media di 70,5 (±13,2) anni. Durante il follow-up (in media 1 anno e 11 mesi), sono deceduti 4826 soggetti (29%) e il 6% dei decessi è avvenuto lo stesso giorno dell’evento indice. Il costo medio mensile per paziente nel periodo di osservazione è di 784,51 Euro di cui: il 78% attribuibile alle ospedalizzazioni, il 14% alla terapia farmacologica e il 8% dovuto a visite specialistiche o indagini ed esami strumentali. Il presente studio è burden of disease con più grande numerosità campionaria mai condotto sull’IMA, che si conferma malattia ad alto peso, oltre che epidemiologico, economico.
Fornari, C., Mantovani, L., Madotto, F., Chiodini, V., Ferrario, M., Merlino, L., et al. (2008). Costi dell’infarto miocardico acuto: analisi di dati sanitari amministrativi. In Atti del 43° Congresso Nazionale SITI (pp.399). Roma : Edizioni Panorama della Sanità.
Costi dell’infarto miocardico acuto: analisi di dati sanitari amministrativi
FORNARI, CARLA;MANTOVANI, LORENZO GIOVANNI;MADOTTO, FABIANA;CESANA, GIANCARLO
2008
Abstract
Le patologie cardiovascolari (CVD) rappresentano nei paesi industrializzati la maggiore causa di mortalità, generano disabilità e comportano costi di enormi dimensioni. In Europa circa il 49% dei decessi è attribuibile a CVD e 1/3 di questi è causato da infarto miocardico acuto (IMA). In Italia la conoscenza della spesa associata rimane scarsa. E’ stato condotto uno studio longitudinale, per determinare i costi sostenuti dal SSN per la cura dell’IMA, utilizzando il data warehouse DENALI che organizza a fini epidemiologici dati sanitari ed amministrativi di 9,2 milioni di assistiti in regione Lombardia. I soggetti con un’ospedalizzazione di IMA durante il 2003 (codici ICD9-CM 410.xx ad esclusione di 410.x2 in almeno una delle diagnosi), sono stati seguiti fino al 31 Dicembre 2005, considerando i movimenti demografici. La data di entrata nello studio è rappresentata dalla prima ospedalizzazione occorsa nel 2003. Sono stati quindi quantificati in termini economici i costi dovuti a ospedalizzazioni, visite specialistiche, indagini strumentali e terapie farmacologiche nei 3 anni successivi all’evento indice . I soggetti con almeno un’ospedalizzazione per IMA durante il 2003 in Lombardia sono 16464 (di cui 63% maschi) con un’età media di 70,5 (±13,2) anni. Durante il follow-up (in media 1 anno e 11 mesi), sono deceduti 4826 soggetti (29%) e il 6% dei decessi è avvenuto lo stesso giorno dell’evento indice. Il costo medio mensile per paziente nel periodo di osservazione è di 784,51 Euro di cui: il 78% attribuibile alle ospedalizzazioni, il 14% alla terapia farmacologica e il 8% dovuto a visite specialistiche o indagini ed esami strumentali. Il presente studio è burden of disease con più grande numerosità campionaria mai condotto sull’IMA, che si conferma malattia ad alto peso, oltre che epidemiologico, economico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.