Il termine informazioni configurali indica la relazione esistente tra i diversi elementi del volto umano: la posizione e la forma di ognuno di essi (bocca, occhi ecc.), rispetto alla posizione e alla forma degli altri. Utilizzando il composite paradigm (Young, Hellawell e Hay, 1987), si è studiato l’effetto della disponibilità di tali informazioni sul riconoscimento di personaggi familiari presentati in volti compositi e non compositi a diversi angoli di rotazione (0º, 45º, 90º, 135º e 180º). I volti compositi erano formati allineando la parte superiore del volto di un personaggio familiare con quella inferiore del volto di un personaggio non familiare. In tale condizione si supponeva che le due parti avrebbero generato una configurazione percettualmente nuova ed interferente con il riconoscimento del personaggio familiare. I volti non compositi erano formati unendo le stesse parti superiori e inferiori, posizionandole però in modo che non combaciassero. In tale condizione nessuna nuova configurazione sarebbe dovuta emergere, e il riconoscimento del personaggio familiare risultare più semplice. Come previsto, i TR sono più lenti per i volti compositi piuttosto che per quelli non compositi presentati a 0º. La stessa cosa accade a 45º e 90º, mentre a 135º non si notano differenze significative. Inaspettatamente, all’angolo di rotazione di 180º i TR in risposta ai volti compositi sono più lenti di quelli per i volti non compositi, indicando che è ancora possibile la codifica delle informazioni onfigurali. I TR diminuiscono in modo pressoché lineare al crescere dell’angolo di rotazione nel caso dei volti compositi, e non nel caso dei volti non compositi, suggerendo che l’effetto inversione sia dovuto ad una differenza quantitativa nell’abilità di codificare le informazioni configurali.
Balducci, C., DE FABRITIIS, P., Bedford, N., Monero, M., Peacey, V. (2004). Il Ruolo delle Informazioni Configurali nella Percezione del Volto Umano. GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA, 2, 335-351.
Il Ruolo delle Informazioni Configurali nella Percezione del Volto Umano
DE FABRITIIS, PAOLA;
2004
Abstract
Il termine informazioni configurali indica la relazione esistente tra i diversi elementi del volto umano: la posizione e la forma di ognuno di essi (bocca, occhi ecc.), rispetto alla posizione e alla forma degli altri. Utilizzando il composite paradigm (Young, Hellawell e Hay, 1987), si è studiato l’effetto della disponibilità di tali informazioni sul riconoscimento di personaggi familiari presentati in volti compositi e non compositi a diversi angoli di rotazione (0º, 45º, 90º, 135º e 180º). I volti compositi erano formati allineando la parte superiore del volto di un personaggio familiare con quella inferiore del volto di un personaggio non familiare. In tale condizione si supponeva che le due parti avrebbero generato una configurazione percettualmente nuova ed interferente con il riconoscimento del personaggio familiare. I volti non compositi erano formati unendo le stesse parti superiori e inferiori, posizionandole però in modo che non combaciassero. In tale condizione nessuna nuova configurazione sarebbe dovuta emergere, e il riconoscimento del personaggio familiare risultare più semplice. Come previsto, i TR sono più lenti per i volti compositi piuttosto che per quelli non compositi presentati a 0º. La stessa cosa accade a 45º e 90º, mentre a 135º non si notano differenze significative. Inaspettatamente, all’angolo di rotazione di 180º i TR in risposta ai volti compositi sono più lenti di quelli per i volti non compositi, indicando che è ancora possibile la codifica delle informazioni onfigurali. I TR diminuiscono in modo pressoché lineare al crescere dell’angolo di rotazione nel caso dei volti compositi, e non nel caso dei volti non compositi, suggerendo che l’effetto inversione sia dovuto ad una differenza quantitativa nell’abilità di codificare le informazioni configurali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.