Il sociale è un campo di apprendimento privilegiato che, tuttavia, da diversi decenni si sta riducendo, a causa dell’ampliamento della dimensione politica, nei suoi aspetti di normatività, e privata, nella tendenza a rispondere individualmente a problemi comuni (Reggio, 2017). Ciò ha avuto delle ricadute anche nel lavoro sociale, che è stato caratterizzato da una progressiva burocratizzazione sia a livello nazionale (Berzacola & Galante, 2014) che internazionale (Parton & O’Byrne, 2000). D’altro canto, la crisi generata dalla pandemia da COVID-19 ha esacerbato la sensazione diffusa di essere entrati in un’era di grandi incertezze (Morin, 2020), in cui gli schemi di azione abituali risultano inadeguati. Essere resilienti, nel suo significato etimologico di “tornare alla forma originaria”, rischia di limitare le potenzialità evolutive insite nell’esperienza della crisi (Morin, 2017/2016). Il presente contributo descrive una ricerca cooperativa realizzata in un sistema di servizi per adulti con disabilità in una provincia della Lombardia durante la pandemia da COVID-19. Essa ha coinvolto coordinatori, operatori sociali e responsabili pubblici in un processo di riflessività sistemica (Rigamonti & Formenti, 2020) che si è basato sulle pratiche di resilienza introdotte dai servizi durante la crisi. Gli apprendimenti vengono analizzati attraverso il costrutto teorico dell’apprendimento trasformativo (Mezirow, 2003/1991), messo in relazione con la teoria critica (Brookfield, 2012) e le teorie sistemiche e della complessità (Alhadeff-Jones, 2012)
Cuppari, A. (2021). Oltre la resilienza nel lavoro sociale: pratiche, apprendimenti e trasformazioni a partire dall’esperienza della crisi. EPALE JOURNAL, 2021(10), 83-90.
Oltre la resilienza nel lavoro sociale: pratiche, apprendimenti e trasformazioni a partire dall’esperienza della crisi
Cuppari, A
2021
Abstract
Il sociale è un campo di apprendimento privilegiato che, tuttavia, da diversi decenni si sta riducendo, a causa dell’ampliamento della dimensione politica, nei suoi aspetti di normatività, e privata, nella tendenza a rispondere individualmente a problemi comuni (Reggio, 2017). Ciò ha avuto delle ricadute anche nel lavoro sociale, che è stato caratterizzato da una progressiva burocratizzazione sia a livello nazionale (Berzacola & Galante, 2014) che internazionale (Parton & O’Byrne, 2000). D’altro canto, la crisi generata dalla pandemia da COVID-19 ha esacerbato la sensazione diffusa di essere entrati in un’era di grandi incertezze (Morin, 2020), in cui gli schemi di azione abituali risultano inadeguati. Essere resilienti, nel suo significato etimologico di “tornare alla forma originaria”, rischia di limitare le potenzialità evolutive insite nell’esperienza della crisi (Morin, 2017/2016). Il presente contributo descrive una ricerca cooperativa realizzata in un sistema di servizi per adulti con disabilità in una provincia della Lombardia durante la pandemia da COVID-19. Essa ha coinvolto coordinatori, operatori sociali e responsabili pubblici in un processo di riflessività sistemica (Rigamonti & Formenti, 2020) che si è basato sulle pratiche di resilienza introdotte dai servizi durante la crisi. Gli apprendimenti vengono analizzati attraverso il costrutto teorico dell’apprendimento trasformativo (Mezirow, 2003/1991), messo in relazione con la teoria critica (Brookfield, 2012) e le teorie sistemiche e della complessità (Alhadeff-Jones, 2012)File | Dimensione | Formato | |
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