INTRODUZIONE E OBIETTIVI: Il defibrillatore automatico impiantabile (ICD) è una tecnologia sanitaria ampiamente utilizzata nei paesi sviluppati e numerosi trial clinici hanno dimostrato l’efficacia dell’ICD nella riduzione della mortalità in pazienti ad alto rischio di morte cardiaca improvvisa. Emergono differenze sostanziali nell’utilizzo dell’ICD sia tra America ed Europa, che tra Paesi europei ed addirittura tra aree nella stessa Nazione. Lo scopo di questo lavoro è utilizzare i database sanitari amministrativi per stimare sia l’entità della popolazione sottoposta a impianto di ICD in Lombardia che il tasso di sostituzione in tale popolazione, dal 2000 al 2008. Metodi Il data warehouse DENALI raccoglie e organizza i database sanitari lombardi, tra cui le schede di dimissione ospedaliera (SDO) e l’anagrafe assistiti, con cui è possibile ricostruire la storia sanitaria di ogni assistito. Utilizzando i codici ICD-9-CM di diagnosi ed intervento riportati nelle SDO, abbiamo identificato gli impianti ICD eseguiti dal 2000 al 2008 nella popolazione e li abbiamo distinti in “primo impianto” e “sostituzione”. Il numero annuale di primi impianti (per milione di abitanti) è stato standardizzato per genere e classe d’età e confrontato con i trend nazionale, europeo e americano. Il tasso di sostituzione è stato calcolato per 10.000 impiantatianno. RISULTATI: Dal 2000 al 2008, in Lombardia si osserva un trend in crescita del numero di primi impianti, maggiore rispetto a quello europeo (range differenza +56% – +136%) ma inferiore rispetto a quello americano (-64% – -78%). Inoltre fino al 2006 il numero di primi impianti è superiore rispetto a quello italiano (+8% – +71%). Si riscontra un più alto numero di primi impianti di ICD nei maschi e nei soggetti con un’età compresa tra 65-74 anni. Il tasso di sostituzione rimane costante tra il 2003-2008 (intorno al 2- 3 per 10.000 impiantati-anno) con un picco nel 2005. Non emergono differenze tra genere e si osserva un più alto tasso di sostituzione nei soggetti con età superiore ai 75 anni. CONCLUSIONI: Questo studio è un esempio di come l’utilizzo di database amministrativi permetta di fotografare l’utilizzo di tecnologie sanitarie nella pratica clinica. Lo studio conferma anche in Lombardia il trend crescente degli impianti di ICD. Dato il costo sostanziale di tale tecnologia, si rendono necessari ulteriori approfondimenti del rapporto costo-efficacia dell’utilizzo dell’ICD nella popolazione generale.

Madotto, F., Fornari, C., Conti, S., Achilli, F., Cesana, G. (2011). Utilizzo di defibrillatori impiantabili in Lombardia dal 2000 al 2008. In Atti della XII Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica (pp.483). Roma : Edizioni Iniziative Sanitarie.

Utilizzo di defibrillatori impiantabili in Lombardia dal 2000 al 2008

MADOTTO, FABIANA;FORNARI, CARLA;CONTI, SARA;CESANA, GIANCARLO
2011

Abstract

INTRODUZIONE E OBIETTIVI: Il defibrillatore automatico impiantabile (ICD) è una tecnologia sanitaria ampiamente utilizzata nei paesi sviluppati e numerosi trial clinici hanno dimostrato l’efficacia dell’ICD nella riduzione della mortalità in pazienti ad alto rischio di morte cardiaca improvvisa. Emergono differenze sostanziali nell’utilizzo dell’ICD sia tra America ed Europa, che tra Paesi europei ed addirittura tra aree nella stessa Nazione. Lo scopo di questo lavoro è utilizzare i database sanitari amministrativi per stimare sia l’entità della popolazione sottoposta a impianto di ICD in Lombardia che il tasso di sostituzione in tale popolazione, dal 2000 al 2008. Metodi Il data warehouse DENALI raccoglie e organizza i database sanitari lombardi, tra cui le schede di dimissione ospedaliera (SDO) e l’anagrafe assistiti, con cui è possibile ricostruire la storia sanitaria di ogni assistito. Utilizzando i codici ICD-9-CM di diagnosi ed intervento riportati nelle SDO, abbiamo identificato gli impianti ICD eseguiti dal 2000 al 2008 nella popolazione e li abbiamo distinti in “primo impianto” e “sostituzione”. Il numero annuale di primi impianti (per milione di abitanti) è stato standardizzato per genere e classe d’età e confrontato con i trend nazionale, europeo e americano. Il tasso di sostituzione è stato calcolato per 10.000 impiantatianno. RISULTATI: Dal 2000 al 2008, in Lombardia si osserva un trend in crescita del numero di primi impianti, maggiore rispetto a quello europeo (range differenza +56% – +136%) ma inferiore rispetto a quello americano (-64% – -78%). Inoltre fino al 2006 il numero di primi impianti è superiore rispetto a quello italiano (+8% – +71%). Si riscontra un più alto numero di primi impianti di ICD nei maschi e nei soggetti con un’età compresa tra 65-74 anni. Il tasso di sostituzione rimane costante tra il 2003-2008 (intorno al 2- 3 per 10.000 impiantati-anno) con un picco nel 2005. Non emergono differenze tra genere e si osserva un più alto tasso di sostituzione nei soggetti con età superiore ai 75 anni. CONCLUSIONI: Questo studio è un esempio di come l’utilizzo di database amministrativi permetta di fotografare l’utilizzo di tecnologie sanitarie nella pratica clinica. Lo studio conferma anche in Lombardia il trend crescente degli impianti di ICD. Dato il costo sostanziale di tale tecnologia, si rendono necessari ulteriori approfondimenti del rapporto costo-efficacia dell’utilizzo dell’ICD nella popolazione generale.
abstract + poster
Defibrillatori Impiantabili, Trend
Italian
XII Conferenza Nazionale della Sanità Pubblica, SiTi
2011
Atti della XII Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica
2011
Supplemento al n°3/2011
483
none
Madotto, F., Fornari, C., Conti, S., Achilli, F., Cesana, G. (2011). Utilizzo di defibrillatori impiantabili in Lombardia dal 2000 al 2008. In Atti della XII Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica (pp.483). Roma : Edizioni Iniziative Sanitarie.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/35546
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