Non ci sono più i cannibali di una volta. Oppure, erano stati "fraintesi"? Niccolò Ammaniti - tra bestseller e blockbuster - mette in scena apocalissi borghesi e piccole meschinità da commedia all'italiana punteggiate da catastrofi, esplosioni e notti di tregenda che non in altro consistono che nel travaglio che presiede a ogni metamorfosi e nascita di un uomo nuovo, e dunque, potenzialmente, di un nuovo mondo. Aldo Nove civetta con le poesia, con una scrittura scarna e un'inclinazione al sentimentalismo patetico che, pur esposto a qualche rischio, riprende le disposizioni più genuine degli esordi, come la sensibilità sociale o la moralità.
Barenghi, M. (2012). Non è un paese per cannibali. In V. Spinazzola (a cura di), Tirature 2012 (pp. 93-97). Milano : Il Saggiatore/ Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.
Non è un paese per cannibali
BARENGHI, MARIO LUIGI
2012
Abstract
Non ci sono più i cannibali di una volta. Oppure, erano stati "fraintesi"? Niccolò Ammaniti - tra bestseller e blockbuster - mette in scena apocalissi borghesi e piccole meschinità da commedia all'italiana punteggiate da catastrofi, esplosioni e notti di tregenda che non in altro consistono che nel travaglio che presiede a ogni metamorfosi e nascita di un uomo nuovo, e dunque, potenzialmente, di un nuovo mondo. Aldo Nove civetta con le poesia, con una scrittura scarna e un'inclinazione al sentimentalismo patetico che, pur esposto a qualche rischio, riprende le disposizioni più genuine degli esordi, come la sensibilità sociale o la moralità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.