Le fenomenologie che riguardano il terrorismo di matrice islamica, le significative trasformazioni che concernono i processi di radicalizzazione violenta e gli attacchi terroristici suicidari consumati in molti paesi europei costituiscono un complesso oggetto educativo. Un oggetto che sfida letture semplificanti che, nel tracciare linee di demarcazione netta tra ‘noi’/’loro’, civiltà/barbarie, strutturano e riproducono analisi moralmente rassicuranti, esentanti dall’onere di un’esplorazione più profonda di cause e corresponsabilità. L’analisi pedagogica unitamente a quella di genere possono fornire un significativo contributo sul piano della conoscenza e della decostruzione delle processualità sottese a tali fenomeni e alle correlate rappresentazioni, offrendo significativi orientamenti per la strutturazione di interventi a carattere preventivo. In particolare, il presente articolo analizzerà limiti e rischi connessi al ruolo di prevenzione riconosciuto alle madri, indicando al contempo possibilità per esplorarne le potenzialità, contro una ri-essenzializzazione del materno e del femminile, all’interno del sostegno di un pieno riconoscimento del profilo di cittadinanza attiva e critica delle donne.
Brambilla, L. (2021). Né vittime, né carnefici. Cittadine. Un'analisi pedagogica dei ruoli delle madri nei percorsi di prevenzione alla radicalizzazione violenta e al terrorismo. RIVISTA ITALIANA DI EDUCAZIONE FAMILIARE, 2, 51-62 [10.36253/rief-10533].
Né vittime, né carnefici. Cittadine. Un'analisi pedagogica dei ruoli delle madri nei percorsi di prevenzione alla radicalizzazione violenta e al terrorismo
Brambilla, L
2021
Abstract
Le fenomenologie che riguardano il terrorismo di matrice islamica, le significative trasformazioni che concernono i processi di radicalizzazione violenta e gli attacchi terroristici suicidari consumati in molti paesi europei costituiscono un complesso oggetto educativo. Un oggetto che sfida letture semplificanti che, nel tracciare linee di demarcazione netta tra ‘noi’/’loro’, civiltà/barbarie, strutturano e riproducono analisi moralmente rassicuranti, esentanti dall’onere di un’esplorazione più profonda di cause e corresponsabilità. L’analisi pedagogica unitamente a quella di genere possono fornire un significativo contributo sul piano della conoscenza e della decostruzione delle processualità sottese a tali fenomeni e alle correlate rappresentazioni, offrendo significativi orientamenti per la strutturazione di interventi a carattere preventivo. In particolare, il presente articolo analizzerà limiti e rischi connessi al ruolo di prevenzione riconosciuto alle madri, indicando al contempo possibilità per esplorarne le potenzialità, contro una ri-essenzializzazione del materno e del femminile, all’interno del sostegno di un pieno riconoscimento del profilo di cittadinanza attiva e critica delle donne.File | Dimensione | Formato | |
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