Gli studi relativi a decessi conseguenti all’utilizzo di materiale esplosivo ritenuti suicidi non correlati ad atti terroristici risultano prevalentemente rappresentati da rare segnalazioni di casi, per lo più decisamente limitati numericamente, quantomeno nella seconda metà del XX secolo. Partendo dall’esposizione di un caso giunto a personale osservazione, gli autori hanno proceduto a revisione della letteratura nazionale ed internazionale sull’argomento sottolineando come per giungere a delineare la causa del decesso e la modalità lesiva che lo sottende non si possa prescindere da un’analisi pluridisciplinare che non può che iniziare per lo specialista in medicina legale dall’intervento sulla scena dell’evento per proseguire poi in sede di indagine necroscopica ove dovranno essere dettagliatamente individuate le caratteristiche delle lesioni. Il tutto, ovviamente, integrato dagli elementi raccolti nell’ambiente e sul cadavere relativi all’ordigno esplosivo nonchè dalle esperienze lavorative della vittima, dai suoi precedenti anamnestici frequentemente dirimenti nella ricostruzione degli eventi. Ciò nonostante, non infrequentemente, il persiste della difficoltà di delineare con certezza la modalità lesiva che sottende l’evento.
Pellegrinelli, M., Castiglioni, C., Morini, O. (2011). Un caso di suicidio atipico mediante materiale esplosivo costituito da bomba di fabbricazione artigianale. ZACCHIA, 548-559.
Un caso di suicidio atipico mediante materiale esplosivo costituito da bomba di fabbricazione artigianale
PELLEGRINELLI, MOIRA;MORINI, OSVALDO
2011
Abstract
Gli studi relativi a decessi conseguenti all’utilizzo di materiale esplosivo ritenuti suicidi non correlati ad atti terroristici risultano prevalentemente rappresentati da rare segnalazioni di casi, per lo più decisamente limitati numericamente, quantomeno nella seconda metà del XX secolo. Partendo dall’esposizione di un caso giunto a personale osservazione, gli autori hanno proceduto a revisione della letteratura nazionale ed internazionale sull’argomento sottolineando come per giungere a delineare la causa del decesso e la modalità lesiva che lo sottende non si possa prescindere da un’analisi pluridisciplinare che non può che iniziare per lo specialista in medicina legale dall’intervento sulla scena dell’evento per proseguire poi in sede di indagine necroscopica ove dovranno essere dettagliatamente individuate le caratteristiche delle lesioni. Il tutto, ovviamente, integrato dagli elementi raccolti nell’ambiente e sul cadavere relativi all’ordigno esplosivo nonchè dalle esperienze lavorative della vittima, dai suoi precedenti anamnestici frequentemente dirimenti nella ricostruzione degli eventi. Ciò nonostante, non infrequentemente, il persiste della difficoltà di delineare con certezza la modalità lesiva che sottende l’evento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.