Nel 2011 il vento del cambiamento ha soffiato su un Nord Africa alle prese da anni con il dilemma della democratizzazione, attraversando anche l’Algeria, dove non ha causato grandi sconvolgimenti, ma solo aggiustamenti istituzionali. Si è parlato di “eccezione algerina” in ragione del mancato cambiamento al vertice dello Stato o a un livello profondo nelle sue istituzioni e della scarsa adesione della popolazione alle proteste contro il regime. Inoltre, nel paese del “decennio nero” le forze dell’Islam politico, favorite alla vigilia del voto, hanno ottenuto un deludente risultato nelle elezioni legislative e in quelle amministrative disertate dalla maggioranza della popolazione. Le riforme costituzionali promosse dal presidente Bouteflika nel 2011 non sono le prime da quando il paese ha faticosamente conquistato l’indipendenza. La storia contemporanea della Repubblica algerina dal 1962 a oggi è attraversata da continui rimaneggiamenti della sua Carta fondamentale, che non hanno però finora portato a un regime veramente democratico, nonostante i proclami. L’Islam è stato sempre presente nella tormentata contemporaneità algerina come fattore identitario, aggregativo e militante: vissuto dai ceti popolari attraverso la mediazione delle numerose confraternite religiose, oppure utilizzato dall’élite dirigente e messo al servizio del controllo politico o, ancora, interpretato nella sua accezione più arcaica e intransigente, e quindi inteso come unico modello per l’organizzazione statale da parte di gruppi estremisti minoritari che hanno avuto largo seguito alla fine degli anni Ottanta.
Roggero, C. (2013). L'eccezione algerina in un Nord Africa in cambiamento. RIVISTA ITALIANA DI STUDI SULL'ISLAM POLITICO, 0, 67-85.
L'eccezione algerina in un Nord Africa in cambiamento
Roggero, C
2013
Abstract
Nel 2011 il vento del cambiamento ha soffiato su un Nord Africa alle prese da anni con il dilemma della democratizzazione, attraversando anche l’Algeria, dove non ha causato grandi sconvolgimenti, ma solo aggiustamenti istituzionali. Si è parlato di “eccezione algerina” in ragione del mancato cambiamento al vertice dello Stato o a un livello profondo nelle sue istituzioni e della scarsa adesione della popolazione alle proteste contro il regime. Inoltre, nel paese del “decennio nero” le forze dell’Islam politico, favorite alla vigilia del voto, hanno ottenuto un deludente risultato nelle elezioni legislative e in quelle amministrative disertate dalla maggioranza della popolazione. Le riforme costituzionali promosse dal presidente Bouteflika nel 2011 non sono le prime da quando il paese ha faticosamente conquistato l’indipendenza. La storia contemporanea della Repubblica algerina dal 1962 a oggi è attraversata da continui rimaneggiamenti della sua Carta fondamentale, che non hanno però finora portato a un regime veramente democratico, nonostante i proclami. L’Islam è stato sempre presente nella tormentata contemporaneità algerina come fattore identitario, aggregativo e militante: vissuto dai ceti popolari attraverso la mediazione delle numerose confraternite religiose, oppure utilizzato dall’élite dirigente e messo al servizio del controllo politico o, ancora, interpretato nella sua accezione più arcaica e intransigente, e quindi inteso come unico modello per l’organizzazione statale da parte di gruppi estremisti minoritari che hanno avuto largo seguito alla fine degli anni Ottanta.File | Dimensione | Formato | |
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