Il legislatore italiano, complice probabilmente la crisi economica che ha reso necessario trovare nuove fonti di gettito, ha deciso nel 2009 di nasprire la lotta ai c.d. paradisi fiscali e all’occultamento di materia imponibile che vi viene attuato, sulla scorta delle decisioni assunte in seno all’Ocse.Con l’art. 13 del d.l. n. 78/2009 esso ha inteso rendere più difficoltoso lo spostamento dei redditi verso gli stati e i territori a bassa fiscalità con l’ausilio di società e di altre entità collettive puramente artificiose, rafforzando le disposizioni sulle controlled foreign companies. I nuovi precetti danno attuazione alle intese raggiunte recentemente tra gli stati membri dell’Ocse in materia di attività economiche e finanziarie detenute in paesi aventi regimi fiscali privilegiati, al fine di migliorare, attraverso l’avvio di una ollaborazione più solida con questi paesi, l’attuale, insoddisfacente livello di trasparenza fiscale e di scambio di informazioni. L’art. 13 del d.l. n. 78 detta, come si è accennato, nuove disposizioni in tema di CFC, che sono esaminate nello scritto, restringendo, da un lato, la portata di una delle norme esimenti e, dall’altro, ampliando il novero dei soggetti esteri interessati dalla disciplina, che d’ora in poi, in presenza di certe condizioni, potranno essere ubicati addirittura in Stati diversi da quelli compresi nel novero dei paesi a bassa fiscalità dal d. m. n. 429/2001.

Gaffuri, A. (2012). La disciplina delle CFC. In A. Dragonetti, V. Piacentini, A. Sfondrini (a cura di), Manuale di fiscalità internazionale (pp. 1347-1382). Milano : IPSOA.

La disciplina delle CFC

GAFFURI, ALBERTO MARIA
2012

Abstract

Il legislatore italiano, complice probabilmente la crisi economica che ha reso necessario trovare nuove fonti di gettito, ha deciso nel 2009 di nasprire la lotta ai c.d. paradisi fiscali e all’occultamento di materia imponibile che vi viene attuato, sulla scorta delle decisioni assunte in seno all’Ocse.Con l’art. 13 del d.l. n. 78/2009 esso ha inteso rendere più difficoltoso lo spostamento dei redditi verso gli stati e i territori a bassa fiscalità con l’ausilio di società e di altre entità collettive puramente artificiose, rafforzando le disposizioni sulle controlled foreign companies. I nuovi precetti danno attuazione alle intese raggiunte recentemente tra gli stati membri dell’Ocse in materia di attività economiche e finanziarie detenute in paesi aventi regimi fiscali privilegiati, al fine di migliorare, attraverso l’avvio di una ollaborazione più solida con questi paesi, l’attuale, insoddisfacente livello di trasparenza fiscale e di scambio di informazioni. L’art. 13 del d.l. n. 78 detta, come si è accennato, nuove disposizioni in tema di CFC, che sono esaminate nello scritto, restringendo, da un lato, la portata di una delle norme esimenti e, dall’altro, ampliando il novero dei soggetti esteri interessati dalla disciplina, che d’ora in poi, in presenza di certe condizioni, potranno essere ubicati addirittura in Stati diversi da quelli compresi nel novero dei paesi a bassa fiscalità dal d. m. n. 429/2001.
Capitolo o saggio
Imposte sul reddito; reddito d'impresa; imprese estere controllate
Italian
Manuale di fiscalità internazionale
Dragonetti, A; Piacentini, V; Sfondrini, A
2012
9788821738623
1347
1382
Gaffuri, A. (2012). La disciplina delle CFC. In A. Dragonetti, V. Piacentini, A. Sfondrini (a cura di), Manuale di fiscalità internazionale (pp. 1347-1382). Milano : IPSOA.
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