Il presente lavoro descrive l’evoluzione più recente dell’Area Grecanica calabrese, un territorio spezzato sotto numerosi aspetti: segnato dalle fiumare, caratterizzato da una conformazione che rende difficoltosa la comunicazione tra i centri, insieme dei diversi esiti di un processo di spopolamento iniziato nel XIX secolo. Attraverso la presentazione di aspetti geomorfologici, economici e culturali, si interpretano le somiglianze e le diversità di questi territori nel più ampio ambito delle aree interne. La lettura dei casi di Pentedattilo – comunità interna disgregata, che ha lasciato tracce architettoniche oggi sottoposte a un processo di ‘musealizzazione’ – e Bova – centro che origina un corrispondente costiero a seguito dell’emigrazione economica – ma anche delle peculiarità produttive (il bergamotto) e dell’elemento identitario della lingua grecanica, offre alcuni punti per una potenziale costruzione di un’identificazione come base per la trasformazione innovativa del territorio. Parlare greko diventa, così, simbolo di restanza (Teti, 2017) in un Aspromonte sempre più abbandonato.
Modaffari, G., Squillaci, M. (2019). Le aree interne come spazio di diversità e somiglianze: il caso dell'Area grecanica. In G. Macchi Jánica, A. Palumbo (a cura di), TERRITORI SPEZZATI. SPOPOLAMENTO E ABBANDONO NELLE AREE INTERNE DELL'ITALIA CONTEMPORANEA (pp. 155-160). CISGE – Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici.
Le aree interne come spazio di diversità e somiglianze: il caso dell'Area grecanica
Modaffari, G;
2019
Abstract
Il presente lavoro descrive l’evoluzione più recente dell’Area Grecanica calabrese, un territorio spezzato sotto numerosi aspetti: segnato dalle fiumare, caratterizzato da una conformazione che rende difficoltosa la comunicazione tra i centri, insieme dei diversi esiti di un processo di spopolamento iniziato nel XIX secolo. Attraverso la presentazione di aspetti geomorfologici, economici e culturali, si interpretano le somiglianze e le diversità di questi territori nel più ampio ambito delle aree interne. La lettura dei casi di Pentedattilo – comunità interna disgregata, che ha lasciato tracce architettoniche oggi sottoposte a un processo di ‘musealizzazione’ – e Bova – centro che origina un corrispondente costiero a seguito dell’emigrazione economica – ma anche delle peculiarità produttive (il bergamotto) e dell’elemento identitario della lingua grecanica, offre alcuni punti per una potenziale costruzione di un’identificazione come base per la trasformazione innovativa del territorio. Parlare greko diventa, così, simbolo di restanza (Teti, 2017) in un Aspromonte sempre più abbandonato.File | Dimensione | Formato | |
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