Il testo del presente contributo è oggetto di una Comunicazione presentata al Convegno nazionale dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale tenutosi nel 2003 sul tema: Verso uno statuto del testimone nel processo penale. Lo studio affronta su un piano dogmatico, sulla base della disciplina costituzionale e codicistica in materia, il fenomeno della contaminazione della prova testimoniale nel quadro dell’accertamento della credibilità del testimone. Viene presa in esame la casistica, enucleando, in primo luogo, le ipotesi di contaminazione incrociata ad incidenza attenuata. Vengono altresì individuate le ipotesi che afferiscono ad una accezione più ampia di contaminazione, generando una patologia della prova, anche in termini di falsa testimonianza: si tratta dei casi di contaminazione incrociata, provocata ed esogena. Si conclude la ricostruzione con riflessioni sistematiche e di carattere comparatistico svolte sul piano della individuazione dei rimedi processuali contro questo fenomeno di alterazione della fonte testimoniale, a tutela della genuinità della prova e dell’accertamento della verità giudiziale.
Capitta, A. (2005). La contaminazione della prova testimoniale. In Verso uno statuto del testimone nel processo penale. Atti del Convegno Pisa-Lucca (28-30 novembre 2003) (pp. 247-262). Milano : Giuffrè.
La contaminazione della prova testimoniale
Capitta, AM
2005
Abstract
Il testo del presente contributo è oggetto di una Comunicazione presentata al Convegno nazionale dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale tenutosi nel 2003 sul tema: Verso uno statuto del testimone nel processo penale. Lo studio affronta su un piano dogmatico, sulla base della disciplina costituzionale e codicistica in materia, il fenomeno della contaminazione della prova testimoniale nel quadro dell’accertamento della credibilità del testimone. Viene presa in esame la casistica, enucleando, in primo luogo, le ipotesi di contaminazione incrociata ad incidenza attenuata. Vengono altresì individuate le ipotesi che afferiscono ad una accezione più ampia di contaminazione, generando una patologia della prova, anche in termini di falsa testimonianza: si tratta dei casi di contaminazione incrociata, provocata ed esogena. Si conclude la ricostruzione con riflessioni sistematiche e di carattere comparatistico svolte sul piano della individuazione dei rimedi processuali contro questo fenomeno di alterazione della fonte testimoniale, a tutela della genuinità della prova e dell’accertamento della verità giudiziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.