Scopo dello studio. Analizzare la letteratura medica esistente riguardante bullismo e APD in età adolescenziale e postadolescenziale e le possibili correlazioni tra i due fenomeni. Materiali e metodi. È stata analizzata in particolare la letteratura EBM codificata nel database PubMed negli ultimi tre anni, ma sono stati presi in esame anche articoli significativi e monografie attinenti antecedenti. Risultati. I due disturbi sono correlabili e spesso, sul piano temporale, rappresentano l’uno l’evoluzione dell’altro. I cosiddetti bulli e i pazienti affetti da APD hanno in comune il fatto di abusare di soggetti ritenuti più deboli, di non provare pentimento per le proprie azioni, di non riuscire a percepire stati d’ansia e di essere più inclini alle sindromi depressive. Inoltre, spesso, mostrano anamnesi positiva per abusi nell’infanzia e per insulti cerebrali. Le attuali possibilità di cura sono poco chiare o codificate. Il maggior deterrente per ulteriori atti delinquenziali pare essere l’esperienza carceraria. Conclusioni. I pazienti considerati sono individui cui manca una capacità empatica appresa nei confronti delle altre persone, ma sono soggetti consci delle proprie azioni e quindi non giustificabili: costoro devono essere aiutati a interiorizzare le norme sociali del contesto di appartenenza, sia tramite aiuto qualificato, sia tramite l’effettiva punizione per i propri atti.

di GIACOMO, E., Clerici, M. (2009). Bullismo e disturbo di personalità antisociale in adolescenza ed età giovanile. QUADERNI ITALIANI DI PSICHIATRIA, 28(3), 111-116 [10.1016/j.quip.2009.05.003].

Bullismo e disturbo di personalità antisociale in adolescenza ed età giovanile

di GIACOMO, ESTER;CLERICI, MASSIMO
2009

Abstract

Scopo dello studio. Analizzare la letteratura medica esistente riguardante bullismo e APD in età adolescenziale e postadolescenziale e le possibili correlazioni tra i due fenomeni. Materiali e metodi. È stata analizzata in particolare la letteratura EBM codificata nel database PubMed negli ultimi tre anni, ma sono stati presi in esame anche articoli significativi e monografie attinenti antecedenti. Risultati. I due disturbi sono correlabili e spesso, sul piano temporale, rappresentano l’uno l’evoluzione dell’altro. I cosiddetti bulli e i pazienti affetti da APD hanno in comune il fatto di abusare di soggetti ritenuti più deboli, di non provare pentimento per le proprie azioni, di non riuscire a percepire stati d’ansia e di essere più inclini alle sindromi depressive. Inoltre, spesso, mostrano anamnesi positiva per abusi nell’infanzia e per insulti cerebrali. Le attuali possibilità di cura sono poco chiare o codificate. Il maggior deterrente per ulteriori atti delinquenziali pare essere l’esperienza carceraria. Conclusioni. I pazienti considerati sono individui cui manca una capacità empatica appresa nei confronti delle altre persone, ma sono soggetti consci delle proprie azioni e quindi non giustificabili: costoro devono essere aiutati a interiorizzare le norme sociali del contesto di appartenenza, sia tramite aiuto qualificato, sia tramite l’effettiva punizione per i propri atti.
Articolo in rivista - Articolo scientifico
bullismo; disturbo di personalità antisociale; adolescenza
Italian
2009
28
3
111
116
none
di GIACOMO, E., Clerici, M. (2009). Bullismo e disturbo di personalità antisociale in adolescenza ed età giovanile. QUADERNI ITALIANI DI PSICHIATRIA, 28(3), 111-116 [10.1016/j.quip.2009.05.003].
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