Che cosa si intenda e come migliorare la competitività di un territorio è argomento di numerosi dibattiti tra accademici, comunità del mondo imprenditoriale, istituzioni e policy maker. E non da poco tempo. Per esempio ai più potrebbe venir in mente il celebre trattato sulla ricchezza delle nazioni di Adam Smith e, come approccio non è cambiato molto a distanza di oltre due secoli. A testimonianza di ciò si veda il numero di studi disponibili inerenti la competitività nel contesto globale. Per citarne uno, dal 1979 il World Economic Forum ha iniziato a sviluppare un modello per confrontare diversi paesi in termini di competitività attuale e prospettica proponendo differenti indici volti a misurare, rispettivamente, la competitività attuale, quella futura e quella complessiva, quest'ultimo noto come Global CI, Global Competitiveness Index (World Economic Forum, 2019). Oggi, il termine competitività, che a livello nazionale rappresenta ancora il principale indicatore per comparare la creazione di ricchezza, non è più solo prerogativa di interi Stati ma un ruolo sempre più importante lo stanno acquisendo regioni, aree metropolitane e in generale le città. Proprio sulle città occorrerebbe porre l'accento soprattutto sulla loro capacità di essere fattore di sviluppo economico e coesione sociale. "Città e la ricchezza delle nazioni" è per esempio il titolo di un recente libro della famosa urbanista Jane Jacobs. Le città rappresentano l'85% della produzione globale del PIL e sono anche grandi collezionisti di materiali e nutrienti, che rappresentano il 75% del consumo di risorse naturali. Le città producono anche il 50% dei rifiuti globali e il 60-80% delle emissioni di gas serra. Con la loro elevata concentrazione di risorse, capitali, dati e talenti distribuiti su un'area geografica relativamente piccola, le città sono in una posizione unica per guidare una transizione globale verso un'economia circolare. Pertanto ciò che rende le città di successo deve essere una delle questioni più importanti dell'economia politica del XXI secolo. Ma cosa rende una città, una città di successo?
Di Foggia, G., Beccarello, M. (2020). Economia circolare urbana: verso un indicatore a supporto dei policy maker. In SNPA FOCUS XV Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano - edizione 2019 (pp. 295-302). Roma : SNPA.
Economia circolare urbana: verso un indicatore a supporto dei policy maker
Di Foggia, G
;Beccarello, M
2020
Abstract
Che cosa si intenda e come migliorare la competitività di un territorio è argomento di numerosi dibattiti tra accademici, comunità del mondo imprenditoriale, istituzioni e policy maker. E non da poco tempo. Per esempio ai più potrebbe venir in mente il celebre trattato sulla ricchezza delle nazioni di Adam Smith e, come approccio non è cambiato molto a distanza di oltre due secoli. A testimonianza di ciò si veda il numero di studi disponibili inerenti la competitività nel contesto globale. Per citarne uno, dal 1979 il World Economic Forum ha iniziato a sviluppare un modello per confrontare diversi paesi in termini di competitività attuale e prospettica proponendo differenti indici volti a misurare, rispettivamente, la competitività attuale, quella futura e quella complessiva, quest'ultimo noto come Global CI, Global Competitiveness Index (World Economic Forum, 2019). Oggi, il termine competitività, che a livello nazionale rappresenta ancora il principale indicatore per comparare la creazione di ricchezza, non è più solo prerogativa di interi Stati ma un ruolo sempre più importante lo stanno acquisendo regioni, aree metropolitane e in generale le città. Proprio sulle città occorrerebbe porre l'accento soprattutto sulla loro capacità di essere fattore di sviluppo economico e coesione sociale. "Città e la ricchezza delle nazioni" è per esempio il titolo di un recente libro della famosa urbanista Jane Jacobs. Le città rappresentano l'85% della produzione globale del PIL e sono anche grandi collezionisti di materiali e nutrienti, che rappresentano il 75% del consumo di risorse naturali. Le città producono anche il 50% dei rifiuti globali e il 60-80% delle emissioni di gas serra. Con la loro elevata concentrazione di risorse, capitali, dati e talenti distribuiti su un'area geografica relativamente piccola, le città sono in una posizione unica per guidare una transizione globale verso un'economia circolare. Pertanto ciò che rende le città di successo deve essere una delle questioni più importanti dell'economia politica del XXI secolo. Ma cosa rende una città, una città di successo?File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Capitolo Economia circolare urbana rapporto SNPA
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