Pensare pedagogicamente il Metodo. Tra scenario professionale, decostruzione critica e orientamenti pragmatici

In the Italian context of educational social services, educators experience an ambivalent and difficult condition: from a normative point of view, they have been recently recognized but they actually live a widespread discomfort. In order to both stay in this contradictory situation and look for possibilities of clarification, it is needed to identify the fundamental and transversal dimensions that characterize the educational profession, without simplification or standardization. Therefore, the paper focuses on the methodological dimension of the educational work. Assuming that “method” is understood and applied, also by professionals, according to the common sense, it offers a critical deconstruction of this concept, a pedagogical perspective in order to read it as essential and problematic dimension at the base of educational practices, and pragmatic orientations that derive from this perspective.

Nel panorama italiano dei servizi socio-educativi, la figura dell’educatore vive una condizione professionale ambivalente e contraddittoria, che affianca al suo recente riconoscimento normativo una situazione di disagio sempre più diffuso. Abitare questa ambivalenza e cercare delle vie di chiarificazione implica individuare le dimensioni che caratterizzano la professionalità educativa in maniera essenziale e trasversale, senza semplificarla o standardizzarla. In questo senso, il presente contributo si focalizza sulla dimensione metodologica del lavoro educativo. Partendo dal presupposto che “metodo” sia, attualmente, un concetto abitato da un senso comune che ne offusca le potenzialità, l’articolo propone una decostruzione critica del concetto di metodo, una prospettiva pedagogica capace di rileggere problematicamente il metodo come dimensione essenziale delle pratiche educative, e orientamenti pragmatici ad essa conseguenti.