L’articolo segnala un caso di responsabilità professionale medica in ambito penale che vede coinvolta nel 2005 una gravida alla 35^ settimana di gestazione sottoposta ad un'induzione di travaglio di parto tramite un dispositivo vaginale, per l'evidenza di ipertensione arteriosa in soggetto nefrectomizzato, esitata poi in una morte fetale. Dai dati clinici, strumentali e di laboratorio la gravidanza è risultata con regolare evoluzione fino alla 35^ settimana quando nella prima mattina si rivolse ad un P.S. ospedaliero segnalando un rialzo pressorio saltuario da tre giorni con rilievo ai primi accertamenti di positività in tracce di proteine nelle urine e valori pressori ai limiti superiori, in presenza di un'anemia moderata (Hb 9.50 g/dL), lieve incremento della creatinina (1.20mg/dL) e normale tracciato ECG. La visita ostetrica rilevò genitali esterni da nullipara con vagina cilindrica e collo uterino posteriore, raccorciato (1 cm), chiuso, parzialmente cedevole, OUE: svasato; BS: 3; fondo uterino normale e presentazione fetale cefalica longitudinale in stazione P.P.: -4 e membrane amniotiche integre. Al controllo ecografico furono evidenziati placenta posteriore e dimensioni fetali nella norma per l'epoca di gravidanza; il doppler dell’arteria ombelicale risultò regolare. Il primo monitoraggio cardiotocografico evidenziò un tracciato fetale reattivo in assenza di attività contrattile uterina. Fu quindi deciso il ricovero nella Divisione Ostetrico-Ginecologica con diagnosi di “rialzo pressorio in I G alla 35^ settimana con pregressa nefrectomia”. Nelle ore successive al ricovero alla gestante, nella èprima fase di monitoraggio furono rilevati persistente rialzo pressorio e stick delle urine positivo per proteinuria, fu quindi decisa l’induzione del travaglio di parto con Propess®. La gravidanza è terminata con una morte fetale e si discutono le procedure e le scelte terapeutiche messe in atto nella fase di induzione del parto con dispositivo vaginale per valutare l’ipotesi di una colpa professionale medica.

Schillaci, D. (2011). Induzione del travaglio di parto con dispositivo vaginale in gravida pretermine. Profili di responsabilità professionale medica. In Atti del congresso nazionale G.I.S.D.I. (Gruppo Italiano Studio Dannno Iatrogeno) IV Giornate di studio (pp.163-174). Milano : Giuffrè.

Induzione del travaglio di parto con dispositivo vaginale in gravida pretermine. Profili di responsabilità professionale medica

SCHILLACI, DANIELA ROBERTA
2011

Abstract

L’articolo segnala un caso di responsabilità professionale medica in ambito penale che vede coinvolta nel 2005 una gravida alla 35^ settimana di gestazione sottoposta ad un'induzione di travaglio di parto tramite un dispositivo vaginale, per l'evidenza di ipertensione arteriosa in soggetto nefrectomizzato, esitata poi in una morte fetale. Dai dati clinici, strumentali e di laboratorio la gravidanza è risultata con regolare evoluzione fino alla 35^ settimana quando nella prima mattina si rivolse ad un P.S. ospedaliero segnalando un rialzo pressorio saltuario da tre giorni con rilievo ai primi accertamenti di positività in tracce di proteine nelle urine e valori pressori ai limiti superiori, in presenza di un'anemia moderata (Hb 9.50 g/dL), lieve incremento della creatinina (1.20mg/dL) e normale tracciato ECG. La visita ostetrica rilevò genitali esterni da nullipara con vagina cilindrica e collo uterino posteriore, raccorciato (1 cm), chiuso, parzialmente cedevole, OUE: svasato; BS: 3; fondo uterino normale e presentazione fetale cefalica longitudinale in stazione P.P.: -4 e membrane amniotiche integre. Al controllo ecografico furono evidenziati placenta posteriore e dimensioni fetali nella norma per l'epoca di gravidanza; il doppler dell’arteria ombelicale risultò regolare. Il primo monitoraggio cardiotocografico evidenziò un tracciato fetale reattivo in assenza di attività contrattile uterina. Fu quindi deciso il ricovero nella Divisione Ostetrico-Ginecologica con diagnosi di “rialzo pressorio in I G alla 35^ settimana con pregressa nefrectomia”. Nelle ore successive al ricovero alla gestante, nella èprima fase di monitoraggio furono rilevati persistente rialzo pressorio e stick delle urine positivo per proteinuria, fu quindi decisa l’induzione del travaglio di parto con Propess®. La gravidanza è terminata con una morte fetale e si discutono le procedure e le scelte terapeutiche messe in atto nella fase di induzione del parto con dispositivo vaginale per valutare l’ipotesi di una colpa professionale medica.
paper
induzione del travaglio; responsabilità professionale medica; dispositivo vaginale; ostetricia
Italian
Congresso Nazionale G.I.S.D.I.(Gruppo Italiano Studio Danno Iatrogeno)
2008
Cingolani, M
Atti del congresso nazionale G.I.S.D.I. (Gruppo Italiano Studio Dannno Iatrogeno) IV Giornate di studio
9788814146152
2011
134
163
174
none
Schillaci, D. (2011). Induzione del travaglio di parto con dispositivo vaginale in gravida pretermine. Profili di responsabilità professionale medica. In Atti del congresso nazionale G.I.S.D.I. (Gruppo Italiano Studio Dannno Iatrogeno) IV Giornate di studio (pp.163-174). Milano : Giuffrè.
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