L'Autrice presenta il caso di un impiegato di 36 anni pedone coinvolto in un incidente stradale. Gli accertamenti di P.S. indicavano una complessa frattura esposta della gamba destra con ampia perdita muscolo-cutanea al polpaccio, trattata con due fili di Kirschner incrociati in corrispondenza della frattura e un fissatore esterno monoassiale, nonché intervento di chirurgia plastica ricostruttiva. Vi è da precisare che il soggetto era affetto da una grave forma di artrite reumatoide giovanile, trattata oltre alla terapia farmacologica immunosoppressiva, con interventi chirurgici multipli alle articolazioni. Gli esiti post-traumatici permanenti erano caratterizzati da conseguenze anatomiche, funzionali ed estetiche a carico della caviglia e del piede a destra. La deviazione in valgo del pilone tibiale, la rigidità articolare della caviglia, la paresi del nervo peroniero con rigidità dell'alluce determinavano una grave interferenza deambulatoria, con necessità di appoggio a bastone. Viene presentata e discussa la prospettiva medico-legale adottata per bilanciare nella valutazione del danno biologico le concorrenti menomazioni articolari, post-traumatica e preesistente attuale e futura, non determinando a parere dell'Autrice lo stato anteriore in questo caso semplicemente la svalutazione dell'individuo nella valutazione del danno biologico.
Schillaci, D. (2010). Grave trauma fratturativo alla gamba in soggetto affetto da artrite reumatoide. Approccio valutativo in responsabilità civile. ZACCHIA, 83(4), 241-247.
Grave trauma fratturativo alla gamba in soggetto affetto da artrite reumatoide. Approccio valutativo in responsabilità civile
SCHILLACI, DANIELA ROBERTA
2010
Abstract
L'Autrice presenta il caso di un impiegato di 36 anni pedone coinvolto in un incidente stradale. Gli accertamenti di P.S. indicavano una complessa frattura esposta della gamba destra con ampia perdita muscolo-cutanea al polpaccio, trattata con due fili di Kirschner incrociati in corrispondenza della frattura e un fissatore esterno monoassiale, nonché intervento di chirurgia plastica ricostruttiva. Vi è da precisare che il soggetto era affetto da una grave forma di artrite reumatoide giovanile, trattata oltre alla terapia farmacologica immunosoppressiva, con interventi chirurgici multipli alle articolazioni. Gli esiti post-traumatici permanenti erano caratterizzati da conseguenze anatomiche, funzionali ed estetiche a carico della caviglia e del piede a destra. La deviazione in valgo del pilone tibiale, la rigidità articolare della caviglia, la paresi del nervo peroniero con rigidità dell'alluce determinavano una grave interferenza deambulatoria, con necessità di appoggio a bastone. Viene presentata e discussa la prospettiva medico-legale adottata per bilanciare nella valutazione del danno biologico le concorrenti menomazioni articolari, post-traumatica e preesistente attuale e futura, non determinando a parere dell'Autrice lo stato anteriore in questo caso semplicemente la svalutazione dell'individuo nella valutazione del danno biologico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.