"Flirt prima di battersi" racconta di un giovane, Attilio, che è sul punto di lasciare la tranquilla località della Riviera dove abita per unirsi a una formazione partigiana. A trattenerlo è il rapporto con Vanda, la ragazza più bella della spiaggia; le incomprensioni fra i due non mancano, ma Vanda è per Attilio l'emblema di una serie di scelte esistenziali alle quali pareva inevitabilmente destinato, e cui stenta a rinunciare. Presumibilmente scritto nei mesi centrali del 1946, e fine ad oggi inedito, questo racconto esemplifica con grande chiarezza quanto Calvino scrive nella Prefazione 1964 al "Sentiero dei nidi di ragno" a proposito delle sue difficoltà a parlare della Resistenza attraverso figure di protagonisti troppo simili a lui. Nello stesso tempo, pur nella diversa impostazione stilistica, emerge un'inaspettata parentela con il romanzo di Fenoglio "Una questione privata", da Calvino elogiato in quella stessa prefazione: in entrambi i testi la caratterizzazione del protagonista prevede infatti una vistosa discrasia fra coscienza politica e maturazione affettiva.
Barenghi, M. (2020). Postfazione e Nota al testo a Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno con il racconto inedito Flirt prima di battersi, a cura di Mario Barenghi, Mondadori Oscar, Milano, 2020. In M. Barenghi (a cura di), Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno con il racconto inedito Flirt prima di battersi, a cura di Mario Barenghi, Mondadori Oscar, Milano, 2020 (pp. 161-182). Milano : Mondadori.
Postfazione e Nota al testo a Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno con il racconto inedito Flirt prima di battersi, a cura di Mario Barenghi, Mondadori Oscar, Milano, 2020
Barenghi, M
2020
Abstract
"Flirt prima di battersi" racconta di un giovane, Attilio, che è sul punto di lasciare la tranquilla località della Riviera dove abita per unirsi a una formazione partigiana. A trattenerlo è il rapporto con Vanda, la ragazza più bella della spiaggia; le incomprensioni fra i due non mancano, ma Vanda è per Attilio l'emblema di una serie di scelte esistenziali alle quali pareva inevitabilmente destinato, e cui stenta a rinunciare. Presumibilmente scritto nei mesi centrali del 1946, e fine ad oggi inedito, questo racconto esemplifica con grande chiarezza quanto Calvino scrive nella Prefazione 1964 al "Sentiero dei nidi di ragno" a proposito delle sue difficoltà a parlare della Resistenza attraverso figure di protagonisti troppo simili a lui. Nello stesso tempo, pur nella diversa impostazione stilistica, emerge un'inaspettata parentela con il romanzo di Fenoglio "Una questione privata", da Calvino elogiato in quella stessa prefazione: in entrambi i testi la caratterizzazione del protagonista prevede infatti una vistosa discrasia fra coscienza politica e maturazione affettiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.