Compromissione della capacità sessuale. Approccio valutativo in un caso di malpractice

The authors describe a case of a young man that presented impotence after the implantation of a soft penile prostheses for correction of a post-surgical penile curvature, results of removing a subcutaneous nonabsorbable filler (Bio-Alcamyd®). Of that two main surgical penile intervention the indications are discussed. The psycho-physical conditions of the patient before the two surgical treatments are also presented just to explain extensively clear enough the evaluation of the actual condition of penile permanent impairment and the penile impairment existing before the implantation of soft prosthesis. The possible future surgical and non-surgical treatments available for the presented impotence are also mentioned.

La sessualità è un valore sostanziale per la realizzazione ed espressione della persona umana ed in ambito valutativo medico-legale devono essere tenuti presenti tali presupposti per una corretta personalizzazione del danno biologico che non possono più solo riferirsi al matrimonio ed alla filiazione. Le possibilità tecnologiche farmaco-chirurgiche a disposizione del paziente impongono pertanto la necessità di interpretarli correttamente in termini medico-legali in caso di risarcimento del danno, visto che comunque in alcuni casi rendendo artificiale l’atto sessuale non sono scevre da ripercussioni psicologiche sul paziente stesso ed anche sul partner. La richiesta di trattamenti chirurgici aventi spesso finalità estetica nella branca andrologica non è di raro riscontro data la presenza sul mercato di presidi biotecnologici per il trattamento chirurgico con finalità cosmetiche di abbellimento dei genitali maschili, ad esempio per trattare la cosiddetta sindrome dello spogliatoio. Si presenta il caso di un giovane uomo, di 35 anni, che si è sottoposto ad iniezioni sottocutanee di Bio-Alcamid per una dismorfopenofobia cui è seguito lo spostamento prossimale del filler, con necessità di correzione chirurgica. L’espianto ha però innescato un ritardo cicatriziale conclusosi con una deviazione verso sinistra della punta del pene da retrazione cicatriziale, determinante difficoltà durante la penetrazione. Trattato poi con un intervento di corporoplastica di allungamento con applicazione di tutori soffici assiali e plastica di allungamento cutaneo penino, è risultata inadeguata l’erezione complementare necessaria per consentire un’erezione efficace con consequenziale impotenza coeundi accertata strumentalmente a distanza di tempo. Si presenta l’approccio per la quantificazione del danno biologico come proposto nella CTU, che ha tenuto conto dello stato anteriore del soggetto quantificandolo, del danno biologico attuale e delle possibilità e limiti delle strategie terapeutiche future, nonché ha segnalato la presenza di una non indifferente componente psicologica pre-esistente.