Alla fine del medioevo in larga parte della Lombardia settentrionale la decima mutò profondamente il suo significato sociale: una delle secolari basi, simboliche e pratiche, del dominio signorile passò sotto il controllo delle comunità, mediante la vendita o perlomeno la sub-investitura dei diritti di esazione. Queste ultime approfittarono delle difficoltà finanziarie di antiche famiglie aristo- cratiche, ne logorarono le posizioni astenendosi dal versamento dei prodotti, affrontando le controparti in lunghe cause, servendosi delle divisioni e della competizione fra i detentori di prerogative signorili. Così, in un contesto più generale in cui il privilegio politico ed economico veniva profondamente turbato dalla congiuntura trecentesca e dal consolidamento a livello regionale di un nuovo regime politico, le comunità si assicurarono la possibilità di prelevare una ingente quota sui prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento, impedendo che le posizioni di rendita perdute dagli antichi potenti locali venissero acquisite esclusivamente da nuove oligarchie urbane o borghigiane.
Della Misericordia, M. (2019). Le decime dai signori alle comunità nella Lombardia settentrionale (XIV-XVI secolo). In Andrea Gamberini - Fabrizio Pagnoni (a cura di), La signoria rurale nell’Italia del tardo medioevo, 1. Gli spazi economici (pp. 129-154). Milano – Torino : Pearson Italia [10.17464/9788867743483].
Le decime dai signori alle comunità nella Lombardia settentrionale (XIV-XVI secolo)
Della Misericordia M.
2019
Abstract
Alla fine del medioevo in larga parte della Lombardia settentrionale la decima mutò profondamente il suo significato sociale: una delle secolari basi, simboliche e pratiche, del dominio signorile passò sotto il controllo delle comunità, mediante la vendita o perlomeno la sub-investitura dei diritti di esazione. Queste ultime approfittarono delle difficoltà finanziarie di antiche famiglie aristo- cratiche, ne logorarono le posizioni astenendosi dal versamento dei prodotti, affrontando le controparti in lunghe cause, servendosi delle divisioni e della competizione fra i detentori di prerogative signorili. Così, in un contesto più generale in cui il privilegio politico ed economico veniva profondamente turbato dalla congiuntura trecentesca e dal consolidamento a livello regionale di un nuovo regime politico, le comunità si assicurarono la possibilità di prelevare una ingente quota sui prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento, impedendo che le posizioni di rendita perdute dagli antichi potenti locali venissero acquisite esclusivamente da nuove oligarchie urbane o borghigiane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.