Il variegato fenomeno della c.d. Finanza Tecnologica (Fintech) può dirsi caratterizzato dall’impiego di algoritmi complessi, che si avvalgono di tecniche di machine learning e intelligenza artificiale, in sostituzione del giudizio umano. Il regolatore ha per lo più scelto di affrontare la questione, assegnando un ruolo centrale a principi come quello di proporzionalità, di integrità del mercato e, soprattutto, di neutralità tecnologica. Tuttavia, al di là di queste affermazioni di carattere generale, l’utilizzo di algoritmi complessi pare aver costituito l’occasione per intervenire in ambiti che, fino al recente passato, sono stati lasciati alla completa autonomia degli operatori, a dimostrazione che esso pone peculiari problematiche e rischi che necessitano di una specifica regolazione. In particolare, questa dinamica parrebbe rinvenirsi non solo nel settore della negoziazione ad alta velocità, ma altresì nella c.d. consulenza robotizzata e nell’ambito della valutazione del merito creditizio dei richiedenti prestiti se posta in essere dalle c.d. FinTech Banks. Partendo da queste considerazioni, il presente scritto giunge a mettere in dubbio l’adeguatezza, del principio di neutralità tecnologica, di gestire simili fasi del processo decisionale algoritmico e questo poiché esso presenta intrinseche differenze rispetto a quello attuato da una persona fisica, per la potenzialità di calcolo, per la tipologia dei dati considerati, finanche alle modalità e alle tipologie di servizi offerti.
Mattassoglio, F. (2018). Algoritmi e regolazione. Circa i limiti del principio di neutralità tecnologica. RIVISTA DELLA REGOLAZIONE DEI MERCATI, 2018(2), 226-251.
Algoritmi e regolazione. Circa i limiti del principio di neutralità tecnologica
Mattassoglio, F
2018
Abstract
Il variegato fenomeno della c.d. Finanza Tecnologica (Fintech) può dirsi caratterizzato dall’impiego di algoritmi complessi, che si avvalgono di tecniche di machine learning e intelligenza artificiale, in sostituzione del giudizio umano. Il regolatore ha per lo più scelto di affrontare la questione, assegnando un ruolo centrale a principi come quello di proporzionalità, di integrità del mercato e, soprattutto, di neutralità tecnologica. Tuttavia, al di là di queste affermazioni di carattere generale, l’utilizzo di algoritmi complessi pare aver costituito l’occasione per intervenire in ambiti che, fino al recente passato, sono stati lasciati alla completa autonomia degli operatori, a dimostrazione che esso pone peculiari problematiche e rischi che necessitano di una specifica regolazione. In particolare, questa dinamica parrebbe rinvenirsi non solo nel settore della negoziazione ad alta velocità, ma altresì nella c.d. consulenza robotizzata e nell’ambito della valutazione del merito creditizio dei richiedenti prestiti se posta in essere dalle c.d. FinTech Banks. Partendo da queste considerazioni, il presente scritto giunge a mettere in dubbio l’adeguatezza, del principio di neutralità tecnologica, di gestire simili fasi del processo decisionale algoritmico e questo poiché esso presenta intrinseche differenze rispetto a quello attuato da una persona fisica, per la potenzialità di calcolo, per la tipologia dei dati considerati, finanche alle modalità e alle tipologie di servizi offerti.File | Dimensione | Formato | |
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