L'Archivio per la salvaguardia della integrità dell'opera d'arte

L’idea di archivio d’artista ha assunto nell’ultimo cinquantennio nuova rilevanza nel mondo e nel mercato dell'arte: fonte di informazione e conoscenza, autorevole riferimento per la ricostruzione della vita e della personalità di un artista e della genesi della sua opera, oggi è imprescindibile strumento di identificazione e certificazione dell’autenticità della sua produzione. L’archivio, soprattutto per alcune forme di espressione dell’arte contemporanea costituisce garanzia dell’originalità e della permanenza dell’autenticità dell’opera, permettendo all’artista anche di esercitare così i diritti giuridicamente connessi. L’arte è venuta ad assumere una connotazione fortemente contrattualistica: la definizione dell’oggetto-opera è spesso resa possibile da un susseguirsi di scambi di consenso tra artista e proprietario dell’opera, scambi di consenso che possono avere ad oggetto continue trasformazioni, aggiustamenti e varianti dell'opera stessa e delle sue riattivazioni. La salvaguardia nel tempo dell’integrità delle espressioni artistiche contemporanee, anche in relazione a interventi conservativi e di restauro, e, dunque, la salvaguardia della autenticità sono strettamente condizionate dalla qualità ed esaustività della documentazione del processo creativo dell’artista, dell'originario intervento creativo, dei successivi interventi conservativi o di riattivazione dell’opera o, successivamente, di restauro. Molti, oggi, gli arsiti attivi negli anni ’80 e titolari di un archivio strutturato nell’ambito del quale collaborano archivisti professionisti, storici dell’arte, restauratori: la preservazione della traccia dell’intenzione dell’artista costituisce garanzia della permanenza dell’aura dell’opera e della sua certezza. Il tema sarà approfondito riportando alcuni casi studio.