Per lungo tempo l’attenzione degli studiosi del pensiero di Gramsci si è soffermata in maniera quasi esclusiva sul suo materialismo storico e sulla sua filosofia della praxis. Negli ultimi decenni, si è fatta progressivamente strada una prospettiva d’indagine il cui intento è far emergere il côté spaziale della sua elaborazione teorica. Il fatto di concentrare l’attenzione sui caratteri spaziali del pensiero gramsciano permette di far emergere in controluce il tema del dispiegamento della socialità in una vischiosità che si estende e, insieme, si sedimenta in e su stratificazioni temporali. In questa prospettiva, trova un suo motivo di interesse l’esame del modo in cui Gramsci utilizza la coppia concettuale città-campagna, centrale per tutta la tradizione marxista a partire dagli stessi Marx ed Engels. L'articolo limita la propria analisi ai soli "Quaderni del carcere", richiamando gli altri materiali solo funzionalmente. Prima considera il modo in cui Gramsci utilizza la coppia concettuale per leggere situazioni storiche determinate e darne la prorpia interpretazione. In secondo luogo, considera il modo in cui egli fa uso della coppia per leggere la realtà italiana contemporanea, in particolare in §26, Q19.
Contadini, D. (2017). «Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire». Sulla diade città-campagna nei Quaderni del carcere di Gramsci. QUADERNI MATERIALISTI, 16, 155-176.
«Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire». Sulla diade città-campagna nei Quaderni del carcere di Gramsci
Contadini, D
2017
Abstract
Per lungo tempo l’attenzione degli studiosi del pensiero di Gramsci si è soffermata in maniera quasi esclusiva sul suo materialismo storico e sulla sua filosofia della praxis. Negli ultimi decenni, si è fatta progressivamente strada una prospettiva d’indagine il cui intento è far emergere il côté spaziale della sua elaborazione teorica. Il fatto di concentrare l’attenzione sui caratteri spaziali del pensiero gramsciano permette di far emergere in controluce il tema del dispiegamento della socialità in una vischiosità che si estende e, insieme, si sedimenta in e su stratificazioni temporali. In questa prospettiva, trova un suo motivo di interesse l’esame del modo in cui Gramsci utilizza la coppia concettuale città-campagna, centrale per tutta la tradizione marxista a partire dagli stessi Marx ed Engels. L'articolo limita la propria analisi ai soli "Quaderni del carcere", richiamando gli altri materiali solo funzionalmente. Prima considera il modo in cui Gramsci utilizza la coppia concettuale per leggere situazioni storiche determinate e darne la prorpia interpretazione. In secondo luogo, considera il modo in cui egli fa uso della coppia per leggere la realtà italiana contemporanea, in particolare in §26, Q19.File | Dimensione | Formato | |
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