Il Clap test è stato utilizzato in diversi parkinsonismi per elicitare il segno dell’applauso, considerato una perseverazione conseguente a disfunzione fronto-basale Nel presente studio abbiamo valutato la validità del test nella diagnosi differenziale tra malattia di Alzheimer (AD) e demenza a corpi di Lewy (LBD); obiettivo secondario era la valutazione dei suoi correlati extrapiramidali e neuropsicologici. Metodi. Sono stati inclusi 17 AD, 11 LBD, 9 pazienti con Degenerazione Cortico-basale (CBD, arruolati come gruppo di controllo patologico) e 18 volontari sani. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione neurologica e neuropsicologica, e al Clap Test: al soggetto veniva richiesto di battere le mani per un massimo di tre volte; la prova, ripetuta tre volte, veniva videoregistrata e giudicata da due rater indipendenti, in cieco rispetto alla diagnosi, attribuendo il punteggio in base al numero di battute. Risultati. La prevalenza del segno dell’applauso risultava massima nella CBD, intermedia nella LBD, più bassa nell’AD, e trascurabile nei controlli. I valori di accuratezza del test apparivano generalmente scarsi. I correlati neuropsicologici variavano nelle diverse forme di demenza. Conclusioni. Il segno dell’applauso è riscontrabile con relativa frequenza in diverse patologie dementigene, ma non appare sufficientemente specifico per poter essere utilizzato a scopo di diagnosi differenziale (in particolare tra AD e LBD).

Rucci, F., Mapelli, C., Ferri, F., Traficante, D., Appollonio, I., Isella, V. (2011). Validità discriminativa del Clap test nella malattia di Alzheimer e nelle demenze associate a parlìkinsonimo. PSICOGERIATRIA, 6(1), 55-60.

Validità discriminativa del Clap test nella malattia di Alzheimer e nelle demenze associate a parlìkinsonimo

MAPELLI, CRISTINA;FERRI, FRANCESCA;APPOLLONIO, ILDEBRANDO;ISELLA, VALERIA
2011

Abstract

Il Clap test è stato utilizzato in diversi parkinsonismi per elicitare il segno dell’applauso, considerato una perseverazione conseguente a disfunzione fronto-basale Nel presente studio abbiamo valutato la validità del test nella diagnosi differenziale tra malattia di Alzheimer (AD) e demenza a corpi di Lewy (LBD); obiettivo secondario era la valutazione dei suoi correlati extrapiramidali e neuropsicologici. Metodi. Sono stati inclusi 17 AD, 11 LBD, 9 pazienti con Degenerazione Cortico-basale (CBD, arruolati come gruppo di controllo patologico) e 18 volontari sani. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione neurologica e neuropsicologica, e al Clap Test: al soggetto veniva richiesto di battere le mani per un massimo di tre volte; la prova, ripetuta tre volte, veniva videoregistrata e giudicata da due rater indipendenti, in cieco rispetto alla diagnosi, attribuendo il punteggio in base al numero di battute. Risultati. La prevalenza del segno dell’applauso risultava massima nella CBD, intermedia nella LBD, più bassa nell’AD, e trascurabile nei controlli. I valori di accuratezza del test apparivano generalmente scarsi. I correlati neuropsicologici variavano nelle diverse forme di demenza. Conclusioni. Il segno dell’applauso è riscontrabile con relativa frequenza in diverse patologie dementigene, ma non appare sufficientemente specifico per poter essere utilizzato a scopo di diagnosi differenziale (in particolare tra AD e LBD).
Articolo in rivista - Articolo scientifico
demenza, Parkinson, Alzheimer, test
Italian
2011
6
1
55
60
none
Rucci, F., Mapelli, C., Ferri, F., Traficante, D., Appollonio, I., Isella, V. (2011). Validità discriminativa del Clap test nella malattia di Alzheimer e nelle demenze associate a parlìkinsonimo. PSICOGERIATRIA, 6(1), 55-60.
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