L’articolo sintetizza i profili costituzionali dei provvedimenti dei sindaci in materia di sicurezza urbana introdotti nel 2008 nel testo unico degli enti locali, alla luce della lunga ricerca svolta da ricercatori in tutta Italia e promossa e coordinata dall’autore. Approfondito l’ambiguo concetto di sicurezza urbana e l'oggetto delle ordinanze rispetto alla giurisprudenza costituzionale si tenta un'interpretazione costituzionalmente conforme dei nuovi istituti. In ogni caso si illustrano i profili di illegittimità del decreto del Ministro dell'Interno 5 agosto 2008. In ogni caso l'esigenza di un'interpretazione costituzionalmente orientata dei provvedimenti dei Sindaci in materia di sicurezza urbana si scontra con l'incostituzionale "diritto vivente". Infatti l'attribuzione al solo sindaco del potere di adottare i provvedimenti è frutto dell'opinabile mantenimento della figura del sindaco-ufficiale di Governo (superata con l’entrata in vigore del titolo V della Costituzione) e appare di dubbia legittimità nel sistema delle fonti del diritto in rapporto con gli altri provvedimenti comunali e con i regolamenti comunali. Le ordinanze sindacali in materia di sicurezza urbana appaiono strumenti surrogatori o anticipatori di scelte normative di lungo periodo e violano le riserve di legge e la tassatività in materia penale . Si delineano poi alcune ipotesi di vie costituzionalmente conformi per mantenere nell'ordinamento i provvedimenti sindacali in materia di sicurezza urbana. Le ipotesi di prospettive che infine si prospettano conducono ad una parziale incostituzionalità dell’istituto, il che sarà successivamente confermato dalla Corte costituzionale stabilirà nella sent. n. 115/2011.
Bonetti, P. (2010). Considerazioni conclusive circa le ordinanze dei sindaci in materia di sicurezza urbana: profili costituzionali e prospettive. LE REGIONI(1-2), 429-449.
Considerazioni conclusive circa le ordinanze dei sindaci in materia di sicurezza urbana: profili costituzionali e prospettive
BONETTI, PAOLO
2010
Abstract
L’articolo sintetizza i profili costituzionali dei provvedimenti dei sindaci in materia di sicurezza urbana introdotti nel 2008 nel testo unico degli enti locali, alla luce della lunga ricerca svolta da ricercatori in tutta Italia e promossa e coordinata dall’autore. Approfondito l’ambiguo concetto di sicurezza urbana e l'oggetto delle ordinanze rispetto alla giurisprudenza costituzionale si tenta un'interpretazione costituzionalmente conforme dei nuovi istituti. In ogni caso si illustrano i profili di illegittimità del decreto del Ministro dell'Interno 5 agosto 2008. In ogni caso l'esigenza di un'interpretazione costituzionalmente orientata dei provvedimenti dei Sindaci in materia di sicurezza urbana si scontra con l'incostituzionale "diritto vivente". Infatti l'attribuzione al solo sindaco del potere di adottare i provvedimenti è frutto dell'opinabile mantenimento della figura del sindaco-ufficiale di Governo (superata con l’entrata in vigore del titolo V della Costituzione) e appare di dubbia legittimità nel sistema delle fonti del diritto in rapporto con gli altri provvedimenti comunali e con i regolamenti comunali. Le ordinanze sindacali in materia di sicurezza urbana appaiono strumenti surrogatori o anticipatori di scelte normative di lungo periodo e violano le riserve di legge e la tassatività in materia penale . Si delineano poi alcune ipotesi di vie costituzionalmente conformi per mantenere nell'ordinamento i provvedimenti sindacali in materia di sicurezza urbana. Le ipotesi di prospettive che infine si prospettano conducono ad una parziale incostituzionalità dell’istituto, il che sarà successivamente confermato dalla Corte costituzionale stabilirà nella sent. n. 115/2011.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.