Il saggio si interroga sulle dimensioni trasversali che connotano la professionalità educativa nell'attuale mondo dei servizi. Dopo aver mostrato l'eterogeneità dei servizi in cui gli educatori e le educatrici possono lavorare e sottolineato la problematicità che deriva ai servizi dall'esser parte di un welfare state comunemente definito "in crisi", il saggio pone il problema della postura professionale, sempre in bilico tra la possibilità di definirsi rigidamente e a priori rispetto alla complessità delle situazioni in cui gli educatori e le educatrici sono chiamate a lavorare, e la possibilità di aderire acriticamente a culture e organizzazioni di chiara matrice non pedagogica. Il saggio individua quindi una "terza via", che fa derivare la postura e le competenze trasversali degli educatori e delle educatrici dall'assunzione dell'educazione come esperienza connotata da caratteristiche specifiche ed essenziali. Viene così tematizzata una competenza metodologica basata su competenze di tipo ermeneutico e pragmatico al tempo stesso.
Palmieri, C. (2018). "Né il cavaliere inesistente né il suo scudiero": il mondo dei servizi e la professionalità educativa. In V. Iori (a cura di), Educatori e pedagogisti. Senso dell'agire educativo e riconoscimento professionale (pp. 39-54). Erikson.
"Né il cavaliere inesistente né il suo scudiero": il mondo dei servizi e la professionalità educativa
Palmieri, C
2018
Abstract
Il saggio si interroga sulle dimensioni trasversali che connotano la professionalità educativa nell'attuale mondo dei servizi. Dopo aver mostrato l'eterogeneità dei servizi in cui gli educatori e le educatrici possono lavorare e sottolineato la problematicità che deriva ai servizi dall'esser parte di un welfare state comunemente definito "in crisi", il saggio pone il problema della postura professionale, sempre in bilico tra la possibilità di definirsi rigidamente e a priori rispetto alla complessità delle situazioni in cui gli educatori e le educatrici sono chiamate a lavorare, e la possibilità di aderire acriticamente a culture e organizzazioni di chiara matrice non pedagogica. Il saggio individua quindi una "terza via", che fa derivare la postura e le competenze trasversali degli educatori e delle educatrici dall'assunzione dell'educazione come esperienza connotata da caratteristiche specifiche ed essenziali. Viene così tematizzata una competenza metodologica basata su competenze di tipo ermeneutico e pragmatico al tempo stesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.