Il presente contributo analizza le nuove norme di esecuzione dei regolamenti di procedura della Corte, del Tribunale e del Tribunale della Funzione pubblica (le cui funzioni e i cui membri sono stati assorbiti nell'attuale Tribunale durante la stesura del testo), ossia di una fonte di c.d. terzo livello del sistema UE, così come modificate dalla generale riforma del processo dell'Unione europea conclusasi nel 2016. Nonostante uno degli obiettivi principali della riforma fosse quello di favorire il più possibile l'uniformità delle regole processuali UE, in quanto questa coerenza avrebbe rafforzato la prevedibilità della disciplina processuale e dunque la chiarezza e la celerità dell'intero procedimento, tra le norme di esecuzione adottate dai tre giudici di Lussemburgo nel biennio 2014-2016 sussistono ancora oggi importanti differenze anche relativamente ad aspetti essenziali. E' il caso, ad esempio, delle norme che autorizzano reazioni o sanzioni del presidente della sezione giudicante e/o del cancelliere in caso di mancata ottemperanza alle regole dello Statuto, dei regolamenti di procedura o delle stesse norme di esecuzione. Il fatto peraltro che le istruzioni alle parti (perlomeno del Tribunale) autorizzino sanzioni o reazioni nel caso di mancato rispetto di regole contenute nelle norme di esecuzione, non solo quando esse riproducano il contenuto di regole vincolanti dello Stato o dei regolamenti di procedura ma anche qualora esse siano stabilite nelle sole norme di esecuzione, sembra allora lasciare rimettere il discussione la tesi dottrina che configura le norme di esecuzione come meri atti di soft law
Crespi, S. (2018). Le nuove norme di esecuzione dei regolamenti di procedura della Corte e del Tribunale: tra novità e incertezze. In C. Amalfitano, M. Condinanzi (a cura di), La Corte di giustizia dell'Unione europea oltre i trattati: la riforma organizzativa e processuale del triennio 2012-2015 (pp. 57-77). Milano : Giuffré.
Le nuove norme di esecuzione dei regolamenti di procedura della Corte e del Tribunale: tra novità e incertezze
Crespi, S
2018
Abstract
Il presente contributo analizza le nuove norme di esecuzione dei regolamenti di procedura della Corte, del Tribunale e del Tribunale della Funzione pubblica (le cui funzioni e i cui membri sono stati assorbiti nell'attuale Tribunale durante la stesura del testo), ossia di una fonte di c.d. terzo livello del sistema UE, così come modificate dalla generale riforma del processo dell'Unione europea conclusasi nel 2016. Nonostante uno degli obiettivi principali della riforma fosse quello di favorire il più possibile l'uniformità delle regole processuali UE, in quanto questa coerenza avrebbe rafforzato la prevedibilità della disciplina processuale e dunque la chiarezza e la celerità dell'intero procedimento, tra le norme di esecuzione adottate dai tre giudici di Lussemburgo nel biennio 2014-2016 sussistono ancora oggi importanti differenze anche relativamente ad aspetti essenziali. E' il caso, ad esempio, delle norme che autorizzano reazioni o sanzioni del presidente della sezione giudicante e/o del cancelliere in caso di mancata ottemperanza alle regole dello Statuto, dei regolamenti di procedura o delle stesse norme di esecuzione. Il fatto peraltro che le istruzioni alle parti (perlomeno del Tribunale) autorizzino sanzioni o reazioni nel caso di mancato rispetto di regole contenute nelle norme di esecuzione, non solo quando esse riproducano il contenuto di regole vincolanti dello Stato o dei regolamenti di procedura ma anche qualora esse siano stabilite nelle sole norme di esecuzione, sembra allora lasciare rimettere il discussione la tesi dottrina che configura le norme di esecuzione come meri atti di soft lawFile | Dimensione | Formato | |
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